Dal caga tiò alle scope nascoste in Norvegia, le tradizioni di Natale più strane del mondo

Il Natale è una festa globale, ma il modo di celebrarlo cambia profondamente da paese a paese. Accanto alle tradizioni più diffuse, come lo scambio dei regali o il pranzo in famiglia, esistono usanze e costumi locali davvero particolari che affondano le radici nel folklore, nella storia o in consuetudini popolari molto lontane dall’immaginario natalizio più conosciuto. In alcuni casi si tratta di rituali antichi legati alla fortuna o alla fertilità delle terre, in altri di celebrazioni più recenti che nel tempo sono diventate veri appuntamenti collettivi durante le feste. Dall’Europa del Nord all’America Latina, passando per l’Asia, queste tradizioni, che saranno presenti anche durante questo Natale 2025, raccontano come il Natale possa assumere forme sorprendenti, curiose e a volte persino un po' bizzarre, pur rimanendo un momento tra i più importanti nella vita sociale delle comunità che lo celebrano.
Il Caga Tió e il caganer in Catalogna
In Catalogna il Natale è caratterizzato da due tradizioni che sorprendono chi non le conosce. Il Caga Tió è un tronco di legno decorato con occhi, sorriso e berretto rosso, che viene portato in casa all’inizio di dicembre. Nei giorni precedenti al Natale i bambini lo nutrono metaforicamente con frutta e dolci, coprendolo con una coperta per tenerlo al caldo. La sera della Vigilia, il tronco viene colpito con bastoni mentre si cantano filastrocche tradizionali, affinché defechi regali e caramelle. Nei presepi catalani è altrettanto comune il caganer, una statuina che raffigura un contadino vestito con abiti tipici in posizione accovacciata intento a defecare. Lontano dall’essere un elemento bizzarro o osceno, è considerato invece un simbolo di fertilità e abbondanza, e la sua presenza nel presepe è ritenuta di buon auspicio per l’anno successivo.

I jólasveinar islandesi e il gatto di Natale
In Islanda le tradizioni natalizie sono fortemente legate al folklore. Nei tredici giorni che precedono il Natale arrivano i jólasveinar, personaggi dispettosi che visitano i bambini uno alla volta. Ogni notte lasciano un piccolo regalo nelle scarpe appoggiate sul davanzale, oppure una patata se il bambino non si è comportato bene (un po' l'equivalente del carbone della befana). Questi personaggi sono figli dell’orchessa Grýla, che secondo la leggenda cattura e mangia i bambini cattivi. Al suo fianco compare il gatto di Natale (o gatto di Yule), una creatura gigantesca che punisce chi non riceve vestiti nuovi. Questa credenza è spesso collegata all’antica usanza di regalare indumenti come premio per il lavoro svolto durante l’anno.

Paperino alla televisione in Svezia
In Svezia la Vigilia di Natale è scandita da un appuntamento fisso davanti alla televisione. Ogni 24 dicembre, alle tre del pomeriggio, milioni di persone guardano lo speciale natalizio di Paperino trasmesso senza interruzioni dal 1959. Nonostante la disponibilità di piattaforme streaming e contenuti online, questa tradizione resta immutata e coinvolge diverse generazioni. Per molte famiglie rappresenta un momento di pausa prima della cena della Vigilia e un rituale collettivo che segna ufficialmente l’inizio delle festività.

Andare in chiesa con i pattini a rotelle,Venezuela
A Caracas, in Venezuela, una tradizione popolare lega il Natale al pattinaggio. Secondo il costume, nelle mattine che precedono il 25 dicembre le persone si spostano sui pattini per andare alla messa. In passato alcune strade venivano persino chiuse al traffico per facilitare questa pratica, che sebbene un po' particolare, è diventata negli anni un elemento distintivo delle celebrazioni natalizie della capitale.
Il ceppo natalizio in Lettonia
In Lettonia il Natale è accompagnato da un rito simbolico legato alla fine dell’anno. Un grande ceppo, chiamato Bluķis (letteralmente ceppo di Natale), viene trascinato o portato in giro per il villaggio o tra le abitazioni, con l’idea che possa assorbire le difficoltà, le sfortune e i problemi dei mesi precedenti. Al termine del percorso il ceppo viene bruciato in un falò, proprio per lasciare dietro di sé tutta la negatività. Il gesto rappresenta la volontà di lasciarsi alle spalle il passato e iniziare il nuovo anno senza pesi, secondo una tradizione che affonda le radici nelle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno.
In Groenlandia si mangia grasso di balena
In Groenlandia il Natale è anche un momento in cui vengono serviti piatti tradizionali molto, molto lontani dai gusti occidentali. Tra questi c’è il mattak, una striscia di pelle di balena con grasso, consumata cruda, e il kiviak, ottenuto lasciando fermentare piccoli uccelli di mare all’interno di una pelle di foca per diversi mesi. Questi cibi nascono da esigenze di sopravvivenza in un ambiente estremo e oggi vengono preparati soprattutto durante le feste, come richiamo alle tradizioni e alla cultura inuit.

La Notte dei Ravanelli in Messico
A Oaxaca, nel sud del Messico, il 23 dicembre si celebra la Noche de Rábanos, una festa nata alla fine dell’Ottocento. In questa occasione i ravanelli vengono scolpiti e trasformati in scene della Natività, figure folkloristiche o rappresentazioni della vita quotidiana. Le opere vengono esposte in una competizione pubblica che coinvolge residenti e visitatori. Nel tempo la festa è diventata un evento molto atteso, capace di unire tradizione agricola, artigianato e celebrazioni natalizie.

Le scope nascoste in Norvegia
In Norvegia una delle tradizioni natalizie più insolite è quella di nascondere una scopa. L’usanza deriva da antiche credenze secondo cui, nella notte di Natale, spiriti maligni e streghe uscivano alla ricerca di scope per volare. Nascondere una scopa significava quindi proteggere la casa da presenze indesiderate. Oggi il gesto ha perso il significato superstizioso, ma resta una curiosa consuetudine legata al folklore nordico.
Il pollo fritto di Natale in Giappone
In Giappone il Natale non ha un significato religioso, ma è diventato un evento commerciale e sociale. Negli anni Settanta una campagna pubblicitaria di KFC ha reso il pollo fritto il piatto simbolo delle feste. Ancora oggi molte famiglie prenotano settimane prima il proprio menù natalizio, composto da pollo, contorni e dolci. Questa tradizione, nata dal marketing, è ormai così diffusa da essere considerata una consuetudine nazionale.

Lanciare una scarpa per scoprire il futuro in Repubblica Ceca
In Repubblica Ceca il Natale è legato anche a un rito divinatorio. La sera della Vigilia, le ragazze non sposate lanciano una scarpa oltre la spalla, dando le spalle alla porta di casa. Se la punta della scarpa è rivolta verso l’uscita, significa che il matrimonio arriverà entro l’anno, se invece punta verso l’interno, la ragazza resterà ancora a vivere con la famiglia. È una tradizione popolare che unisce superstizione e gioco, praticata soprattutto in ambito familiare.
Le ragnatele di Natale in Ucraina
In Ucraina l’albero di Natale viene spesso decorato con ragnatele artificiali argentate. Questa usanza nasce da una leggenda popolare secondo cui una famiglia povera, incapace di decorare l’albero, si svegliò il giorno di Natale trovandolo ricoperto di ragnatele che, illuminate dalla luce del mattino, si trasformarono in fili d’argento, un gesto nato dalla compassione dei ragni. Da allora le ragnatele sono considerate simbolo di fortuna e prosperità e fanno parte delle decorazioni natalizie tradizionali.
Krampusnacht in Austria
In alcune regioni dell’Austria, soprattutto nelle zone alpine, il periodo natalizio è segnato dalla Krampusnacht, la notte del 5 dicembre. Protagonista è il Krampus, una creatura demoniaca della tradizione folkloristica che accompagna San Nicola. Durante questa serata uomini adulti indossano maschere spaventose, corna e pelli animali e sfilano per le strade facendo rumore con campanacci e catene. La tradizione nasce come rituale di passaggio e ammonimento per i bambini, ma oggi è diventata un evento pubblico molto partecipato, che attira anche numerosi turisti.
