
Cosa è successo nel primo giorno della Milano Fashion Week? Ci sono state un paio di sfilate che dimenticheremo nel giro di un paio di giorni e Demna, ex designer di Balenciaga e ora alla direzione di Gucci, ancora una volta è riuscito a sovvertire le regole della moda con la sua rivoluzione. Una rivoluzione andata in scena ancora prima che la fashion week iniziasse, dato che la collezione Primavera/Estate 2026 di Gucci (chiamata La Famiglia), la prima disegnata da Demna, è stata presentata il giorno precedente all'evento in programma nel calendario ufficiale della Settimana della Moda di Milano. Questa è la prima regola infranta da Demna: solitamente la collezione è sotto embargo fino all'inizio dello show. Perché anticipare la collezione attraverso un lancio dell'ufficio stampa destinato alle testate giornalistiche e con la pubblicazioni di tutti i nuovi look sulla pagina Instragram di Gucci? Come mai Demna ha spoilerato tutto? Presto detto.
Nel primo giorno della Fashion Week di Milano, martedì 23 settembre, a Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari non è andata in scena una sfilata. Quella a cui hanno assistito i pochi invitati all'evento è stata una vera e propria premiere in stile hollywoodiano con tanto di red carpet affollato dai fotografi, dove hanno sfilato star del calibro di Demi Moore, d'oro vestita, e Gwyneth Paltrow. Una volta entrati nella location dello show gli invitati si sono trovati dinanzi a sedute montate davanti a uno schermo cinematografico, su cui poco dopo è stato proiettato il cortometraggio Tiger, la cui regia è firmata da Spike Jonze e Halina Reijn e in cui tutti i protagonisti indossano gli abiti della collezione P/E 2026 La Famiglia.

A ben vedere però, quello presentato a Milano non è il solito noiosissimo cortometraggio d'autore che assomiglia a uno spot realizzato per mostrare i vestiti. Qui siamo dinanzi a un vero e proprio mini film hollywoodiano, di cui sono protagonisti Demi Moore, Keke Palmer, Edward Norton, Ed Harris ed Elliot Page e c'è persino un cameo di Kendall Jenner. Non solo grandi nomi alla regia e tra gli attori, l'intero corto è prodotto come un film di Hollywood, per capirlo basta osservare la cura maniacale nei dettagli del set (una spettacolare casa in California dove tutte le lampade sono sistemate nelle stanze in maniera perfettamente simmetrica), nella scelta della colonna sonora (c'è anche Guarda che luna di Fred Buscaglione) e delle luci.

Della trama non spoileriamo nulla, basti solo sapere che Demi Moore interpreta Barbara Gucci, a capo dell'azienda che porta il suo nome (oltre che della California, Stato che ha acquistato) e l'intera storia ruota attorno alla sua cena di compleanno a cui partecipano i figli e un giornalista chiamato per stilare un profilo della donna. L'aggiunta di alcune gocce spichedeliche allo champagne provocherà una serie di situazioni surreali: qualcuno inizia a mangiare fiori, qualcuno sente rumori nelle pareti, qualcuno pettina capelli che non ha e qualcosa chiede: "Cosa faresti se fossi chiuso in una stanza con una tigre".

Demna rivoluziona dunque il mondo delle sfilate presentando una collezione senza allestire una sfilata. Senza dubbio la scelta può derivare dall'urgenza di uscire con la prima collezione, inizialmente infatti il debutto dello stilista alla direzione della Maison fiorentina avrebbe dovuto esserci a febbraio e non a settembre. Forse nell'impossibilità di ultimare la prima collezione e di allestire il primo show Demna ha ben pensato di girare un film e mostrare così i primi capi realizzato per Gucci.

In un momento storico in cui in molti si chiedono che senso abbia continuare a presentare le collezioni con le solite sfilate, che hanno sempre meno appeal, sia sul pubblico che sia sugli addetti ai lavori, Demna organizza una prima cinematografica in stile hollywoodiano in cui presenta le sue creazioni con un film. Così facendo infrange la regola più importante della moda, ovvero quella secondo cui è necessario presentare la collezione con uno show in una delle fashion week più importanti. Il designer georgiano ancora una volta valica i limiti e centra il bersaglio, proponendo un affascinante progetto visivo in cui gli abiti non sono protagonisti ma di certo non passano inosservati (Demi Moore nell'arco di pochi minuti sfoggia ben tre dei sontuosi abiti da sera della collezione primaverile, tra cui spicca quello con la celebre stampa flora di Gucci). Il cortometraggio di Gucci e la trovata di Demna sono dunque il primo capitolo di un nuovo modo di interpretare e veicolare le collezioni di moda?

Non sappiamo dare una risposta netta, certo è che il più grande talento dello stilista è quello di saper comprendere e maneggiare lo zeitgeist, di acchiappare le ossessioni contemporanee (in questo caso l'ossessione per i video brevi attraverso cui oggi tutto passa) per piegarle al suo volere. Lo fa riuscendo a essere poetico (come la scena del corto in cui gli abiti volteggiano sott'acqua), soprattutto riuscendo a guardare oltre i confini senza paura di rischiare con la sperimentazione. E tutte queste sono cose che solo i grandi artisti sanno fare.
