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Perché il testamento della regina Elisabetta II rimarrà segreto per 90 anni

Che fine hanno fatto gli averi della regina Elisabetta II? Probabilmente lo sapremo solo tra moltissimo tempo, visto che esiste una tradizione reale che prevede l’apertura di un testamento reale solo dopo 90 anni dalla sua morte.
A cura di Valeria Paglionico
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La regina Elisabetta II ha perso la vita da più di un anno ma, nonostante ciò, continuerà a essere considerata per sempre una donna iconica che ha lasciato il suo segno indelebile nella storia mondiale. La questione che però incuriosisce ancora milioni di persone in ogni parte del mondo è: che fine hanno fatto tutti i suoi averi? La risposta non è così semplice come si potrebbe pensare: stando alle indiscrezioni, infatti, i gioielli e i palazzi reali non sono stati ereditati semplicemente dal nuovo re Carlo III e dalla consorte Camilla (che hanno preso il suo posto sul trono). La verità è che il testamento della compianta sovrana non sarebbe stato ancora aperto e probabilmente rimarrà un documento segreto ancora per molto.

Le origini della tradizione reale

L'esperto reale Richard Eden in una intervista al Daily Mail ha spiegato che i testamenti di Elisabetta II e di suo marito Filippo non verranno aperti primi dei prossimi 90 anni. Il motivo è molto semplice: come deciso dal presidente della Family Division of the High Court Sir Andrew McFarlane si tratta di un'antica usanza che punta a mantenere la dignità del sovrano e dei membri stretti della sua famiglia. Le sue origini risalgono all'inizio del secolo, per la precisione a quando il fratello della regina Mary, il principe Francesco di Teck, morì di polmonite all'età di 39 anni. Quest'ultimo fu noto per la sua passione per il gioco d'azzardo e per le sue numerose relazioni amorose, dunque, al fine di evitare scandali, il suo testamento venne sigillato.

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Il motivo dell'usanza

Da allora i Windsor hanno deciso di trasformare il provvedimento in una tradizione da seguire ogni volta che scompare un membro in vista della famiglia. Sir Andrew McFarlane ha infatti dichiarato: "Ho ritenuto che, a causa della posizione costituzionale del sovrano, è appropriato avere una pratica speciale in relazione alle volontà reali. È necessario rafforzare la protezione offerta agli aspetti veramente privati della vita di questo gruppo limitato di individui al fine di mantenere la dignità della sovrana e dei membri stretti della sua famiglia". Insomma, si tratterebbe semplicemente di una questione di onore, un dettaglio assolutamente da preservare quando si parla di Royals.

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