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La bellezza è più forte della guerra: Alessandro Michele di Gucci sul conflitto in Ucraina

Sfilare con le immagini di guerra sembra un controsenso: Alessandro Michele di Gucci ha spiegato in un’intervista a Che Tempo Che Fa perché, ora più che mai, abbiamo bisogno di bellezza.
A cura di Beatrice Manca
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Alessandro Michele di Gucci
Alessandro Michele di Gucci

La Milano Fashion Week che si è appena conclusa è stata velata dall'angoscia e dalla preoccupazione per l'invasione russa in Ucraina. Anche se le sfilate sono proseguite come di consueto la città non è rimasta indifferente: alcune influencer hanno esposto le bandiere ucraine fuori dalle sfilate per solidarietà, e Giorgio Armani ha deciso di sfilare senza musica in segno di rispetto per le vittime del conflitto. Sfilare con le immagini di guerra che arrivano dall'Ucraina sembra un controsenso, ma per Alessandro Michele di Gucci la bellezza è l'unica risposta alla devastazione: lo stilista è stato ospite di Che Tempo Che Fa, dove ha spiegato come ha vissuto la notizia della guerra in Ucraina e perché ha deciso di sfilare lo stesso.

L'intervista di Alessandro Michele a Che Tempo Che Fa

Alessandro Michele ha concesso una rara intervista televisiva a Fabio Fazio durante la trasmissione Che Tempo Fa, in onda domenica sera su Rai3. La prima domanda del conduttore non poteva non essere su come ha vissuto la sfilata Exquisite Gucci in un contesto così drammatico. "È stato molto complesso e complicato, quasi infastidito…l'idea di fare un lavoro apparente così distante dalla guerra…". Lo stilista ha poi spiegato come ha preparato lo show e perché ha deciso di sfilare comunque:

La sera prima dello show non ho quasi cenato, non ho mangiato, ero molto agitato. Poi durante una conversazione a colazione con il mio compagno mi sono reso conto che in fondo il mio adoperarmi in maniera affettuosa nei confronti di questo lavoro è qualcosa che in qualche maniera entra sintonia con l'idea della vita. E quindi l'ho fatto.

Alessandro Michele: "La bellezza mi ha cambiato la vita"

Fabio Fazio sottolinea che l'atto di costruzione creativa è l'esatto contrario della devastazione della guerra, perciò è importante spendersi per la bellezza. "È una pratica quasi religiosa – spiega Alessandro Michele – mi ha cambiato la vita, mi ha regalato incontri meravigliosi. Io vengo dalla periferia romana, ho fatto molta fatica a capire mi ero e la bellezza è stata una scialuppa che si è trasformata in una prateria meravigliosa".

Alessandro Michele
Alessandro Michele

La moda per Alessandro Michele è "un linguaggio potentissimo" in grado di cambiare le carte in tavola in poco tempo. Poi confessa a Fabio Fazio che sognava di fare il costumista, come il suo maestro Piero Tosi: "La moda è il costume della vita quotidiana, senza la vita non esiste". Lo stilista poi ha parlato della sua infanzia e della sensazione costante di essere diverso dagli altri, di rifugiarsi completamente nella sua fantasia: oggi il suo mondo fantastico è un immaginario collettivo che si è legato per sempre al nome di Gucci. "Alla fine ho vinto io, ma abbiamo vinto tutti noi che crediamo che essere speciali sia un valore aggiunto".

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