Come nasce il tartan e perché la fantasia a quadri è diventata simbolo del Natale

Con l'avvicinarsi delle feste lo vediamo ovunque: nelle vetrine dei negozi, nelle fantasie dei vestiti scelti per le cene di Natale e nelle decorazioni in casa e persino nei pacchetti regalo. I suoi quadri rossi, verdi e blu sembrano ormai simboli intramontabili del Natale, ma qual è la vera origine del tartan? Da tessuto legato a identità di clan scozzesi, a icona di ribellione punk, fino a diventare elemento irrinunciabile dei look natalizi, il tartan ha attraversato secoli e culture diverse. La sua capacità di adattarsi a contesti così differenti lo rende davvero unico: dietro la sua semplicità grafica si nasconde una lunga storia di significati, rivoluzioni e tradizioni, che vale la pena raccontare per capire come un tessuto così antico sia arrivato a essere protagonista delle nostre feste moderne.
La storia del tartan, simbolo di appartenenza della cultura scozzese
Il tartan nasce in Scozia come tessuto pratico ma allo stesso tempo profondamente simbolico, legato indissolubilmente alla storia dei clan delle Highlands. La società scozzese tra il XIII e il XIX secolo era infatti strutturata in famiglie o gruppi sociali che riconoscevano l'autorità di un capo comune e ognuno di essi aveva il proprio motivo a quadri caratteristico, un vero e proprio codice visivo che permetteva di identificare l’appartenenza e di rafforzare legami di comunità. I colori e le combinazioni non erano casuali: potevano richiamare il territorio, la storia della famiglia o addirittura eventi importanti. Il tartan non era quindi solo decorativo, indossarlo significava dichiarare la propria identità e la fedeltà al proprio clan, rendendolo un simbolo di orgoglio e appartenenza.

Tradizionalmente il tartan era realizzato in lana, il tessuto robusto e resistente al freddo era infatti apprezzato dagli Highlanders per la sua praticità quotidiana. La storia del tartan in Scozia segue anche le vicende turbolente del suo regno, che ha vissuto importanti traumi e rivolte. Verso la metà del XVIII secolo, il famoso motivo a quadri divenne simbolo di fedeltà a Carl Edward Stuart, il pronipote di Mary Stuart che guidò un esercito di ribelli in tartan, noti come Giacobiti, in Inghilterra nel 1745. La rivolta fu sedata e la causa giacobita fermata per sempre: l'abito tradizionale delle Highlands, che rifletteva l'ambiente rurale della regione e l'identità degli scozzesi, fu proibito. Con il tempo, il tessuto si diffuse oltre la Scozia, soprattutto nel XIX secolo, quando la moda vittoriana lo rese popolare nelle corti e nelle città europee. Gli scozzesi ne furono indignati, le Highlands venivano relegate a un panorama selvaggio da cartolina con gonne kitsch in tartan, mentre il vero significato del tessuto si era perso. Tuttavia, nonostante la diffusione globale, il legame con la storia scozzese resta ancora centrale e ogni motivo continua a raccontare secoli di tradizioni e di vita quotidiana.

Dal clan scozzese alla moda punk, il tartan come simbolo di ribellione
Fu questa mercificazione a livello globale del tartan a essere presa di mira dalla cultura giovanile degli anni '70. Negli anni ’70 e ’80 il tartan subisce infatti una trasformazione radicale diventando simbolo di ribellione giovanile. I punk, compresi i Sex Pistols, famoso gruppo punk rock britannico che ha ispirato intere generazioni, indossavano il tartan come un gesto di disprezzo verso il potere, il governo e la società, riconoscendone appieno il potere politico originario: i giovani punk di questi anni hanno quindi saputo rivisitare il concetto originale del tessuto scozzese.

Il movimento punk, nato per l'appunto in Inghilterra, ne reinterpreta i motivi tradizionali in chiave provocatoria: il tessuto classico viene tagliato, strappato, accostato a borchie e catene, diventando un emblema di anticonformismo. Tra i protagonisti di questa rivoluzione stilistica c’è sicuramente Vivienne Westwood, designer londinese che, insieme al creatore dei Sex Pistols Malcom McLaren, inserisce il tartan nelle sue collezioni punk come forma di rottura contro l’establishment e la moda convenzionale.

Da segno di identità dei clan a simbolo di ribellione urbana, il tartan dimostra la sua incredibile versatilità ma anche continuità nei secoli: è un tessuto che sa reinventarsi senza perdere la propria forza visiva, capace di dialogare con contesti culturali all'apparenza diversi.

Il tartan come icona natalizia
Dopo la Scozia e il periodo d'oro dei punk, oggi il tartan è soprattutto associato al Natale. I suoi quadri rossi e verdi sono diventati un classico delle decorazioni, dei tessuti per la tavola, dei regali e degli accessori invernali. Questa diffusione è legata sia alla tradizione inglese vittoriana, che ha imposto motivi a quadri come simbolo di calore domestico e famigliare, sia al senso visivo di comfort e convivialità che il tessuto trasmette.

Indossare un maglione o una sciarpa tartan a dicembre non è solo una scelta di moda, ma un modo per richiamare atmosfere di festa, nostalgia e familiarità. Così, un tessuto nato tra le montagne scozzesi, passato per le strade punk londinesi, oggi entra nelle nostre case e nei nostri guardaroba come elemento imprescindibile delle festività, a dimostrazione del suo fascino senza tempo.