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Biancheria intima bucata e macchiata: la provocazione dello stilista è una metafora

La provocazione dello stilista Willy Chavarria sono dei boxer con buchi e macchie: sono una riflessione sulla contemporaneità.
A cura di Giusy Dente
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La moda è un'arte capace di far riflettere, al pari della filosofia. Lo hanno recentemente ribadito lo stilista Alessandro Michele e il filosofo Emanuele Coccia, che a quattro mani hanno scritto il libro La vita delle forme, in cui esplorano proprio ciò che i linguaggi della moda e della filosofia hanno in comune. A Fanpage.it Emanuele Coccia ha spiegato: "Scrivere un libro di filosofia significa sempre parlare di moda in qualche modo. La moda è esercizio quotidiano della propria libertà". Sì: perché scegliere che colore indossare, scegliere tra un paio di jeans e degli shorts, tra una camicia e una polo, significa in qualche modo dire qualcosa di sé, affermare ciò che si pensa del mondo. "Di fatto siamo in un'epoca in cui ciascuno (anche se poi rientra in grandi schemi prestabiliti) decide cosa indossare – ha aggiunto – È falso dire che siamo tutti conformisti: siamo in uno spazio di cui ciascuno deve esercitare la propria libertà". Il designer Willy Chavarria, per esempio, ha deciso di esercitarla attraverso un paio di boxer, che condensano il suo pensiero sul mondo attuale.

Il significato dei boxer

Willy Chavarria alla New York Fashion Week ha presentato la collezione Primavera/Estate 2024, in cui per la prima volta ha inserito l'underwear. E non è della biancheria intima tradizionale, difatti non è passata inosservata in passerella. Lo stilista nella collezione New Life (interamente gelderless) ha proposto un paio di boxer visibilmente sporchi, con delle chiazze giallastre e sbrindellati. L'effetto è di una notevole usura: sono slip macchiati e bucherellati, come se fossero reduci da anni e anni di utilizzo. A Office Magazine ha spiegato questa scelta, frutto di un ragionamento ponderato.

Willy Chavarria, Spring/Summer 2024
Willy Chavarria, Spring/Summer 2024

La provocazione, infatti, nasconde una riflessione sulla contemporaneità: "C'era una storia in tutto lo spettacolo e parte di quella storia riguardava la storia e la vita dei giovani di oggi. A proposito della biancheria intima, rappresenta un po' come siamo adesso: è incasinata e strappata, perché non stiamo bene". Non solo. L'intera collezione è un omaggio alle sue radici, alla sua famiglia: "Vedo i miei familiari, vedo i miei zii, vedo le mie zie. Vedo i miei cugini in quello show, ci sono look che rappresentano letteralmente mio nonno: pantaloni, maglietta aperta e un cappello che puzza, perché lavorava tutto il giorno. Sicuramente i cappelli sono un riferimento a qualcosa che indossava mio nonno, che indossava mio padre, tutte le persone della mia famiglia. L'idea nasce dal loro lavoro nei campi". I boxer logori di Chavarria sono il simbolo della nostra vulnerabilità, sono l'espressione delle nostre vite incasinate, dove si rischia di essere risucchiati in un vortice che gira veloce, in cui si finisce col perdersi, col non riconoscersi.

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