A Natale devo fare il regalo al capo? Risponde l’esperta di etichetta: “Solo in un caso”

Il 25 dicembre si avvicina dunque questo è il periodo della corsa ai regali, per non ritrovarsi a ridosso della Vigilia ancora alle prese coi pacchetti e con le idee che scarseggiano. C'è da acquistare il dono per i familiari, quello per gli amici, poi ci sono i pensierini per i colleghi, i giocattoli per i nipotini. Forse l'ambiente lavorativo è quello che genera più imbarazzo, perché non si sa mai come comportarsi. Ci si fa mille problemi: dal budget da destinare a questi acquisti agli effettivi destinatari. Ovviamente in ufficio non si ha lo stesso rapporto con tutti i colleghi e ci sono dei superiori con cui ci si confronta ogni giorno, ma con cui il legame non scavalca il livello professionale e dunque diventa difficile pensare a un regalo mirato, che possa piacere davvero. Queste domande che puntualmente attanagliano tutti, comprensibilmente, Fanpage.it le ha rivolte a Elisa Motterle, che con queste questioni ci ha a che fare quotidianamente: è esperta in Bon Ton, Etichetta, Galateo.
Come comportarsi coi regali di Natale sul posto di lavoro
Innanzitutto l'esperta ha chiarito una volta per tutte che ai superiori non si fa mai il regalo: "A meno che non si faccia tutto il team insieme. Il singolo non fa mai da solo il regalo al capo, sembra una sorta di corruzione, come se si volesse cercare dei favoritismi". Il discorso cambia tra colleghi, quindi tra pari grado: "È carina l'usanza di scambiare un regalino, ma devono essere delle cose di valore modesto. Togliamoci dalla testa l'idea che spendere poco significhi fare brutta figura. Poi è chiaro, dipende: se sono ospite dai suoceri per una settimana e come regalo porto una T-shirt o un paio di calzini, allora sì che faccio la figura della tirchia! Ma in ufficio l'ideale sono dei regali piccolini e spiritosi". Il low budget è importante in questo caso: "Così anche se non vengono ricambiati non si crea imbarazzo. Le cose tipiche sono il quadernino carino, la penna con l'albero di Natale, gadget simbolici. È una piccola cosa però dà l'idea del: Ti ho pensato, ma non ti voglio impegnare".
Altra questione spinosa riguarda l'eventuale selezione, dunque se fare il regalo a tutti i colleghi o solo a quelli che ci sono più simpatici, quelli che frequentiamo di più, quelli con cui abbiamo un rapporto migliore, anche al di fuori dell'ambito lavorativo. Anche su questo non c'è molto da pensare, può fare piacere o no, ma l'esperta non ha dubbi: "Il regalo o si fa a tutti i colleghi o non si fa tutti. Poi chiaro che se lavoro in un'azienda con 500 persone non faccio 500 regali, ma almeno a quelli del mio ufficio, quelli della mia stanza, quelli del mio team sì. Bisogna essere il più democratici possibile". Poi ovvio: al collega a cui ho un rapporto più di amicizia faccio anche un regalo più grande, ma lontano dall'ufficio, non davanti a tutti".