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Perché Maurizio Cattelan ha mandato la sua testa scolpita da un robot a ritirare il premio al posto suo

Arte al posto dell’artista: Maurizio Cattelan non poteva essere presente a una serata di premiazione e ha mandato una scultura a sua immagine e somiglianza.
A cura di Giusy Dente
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Cosa fare, se non si può presenziare a un evento? Uno come Maurizio Cattelan non può certo semplicemente annunciare la sua assenza e lasciare la sedia vuota. L'eclettico artista, infatti, ha trovato un modo ben più creativo e originale per esserci senza esserci.

La faccia di Maurizio Cattelan al posto del vero Maurizio Cattelan

Non potendo essere in fiera a Marmomac e ritirare di persona il premio a lui assegnato, Maurizio Cattelan ha pensato bene di mandare qualcuno al posto suo. Un sosia? Un familiare? Un addetto stampa? No, tutt'altro: al posto dell'artista c'era una scultura! Nello specifico, c'era una scultura che riproduceva fedelmente il suo volto, realizzata però non dalle sue mani di carne e ossa, ma dalle mani metalliche di un robot.

Il robot antropomorfo in questione è di Robotor, azienda specializzata in robotica applicata alla scultura, che ha realizzato in meno di 48 ore un busto in marmo di Carrara a immagine e somiglianza dell'artista. E proprio quel busto ha viaggiato fino a Verona, sede dell’edizione 2025 del Marmomac Best Communicator Award. Qui Maurizio Cattelan e altre personalità di spicco sono state premiate per il loro imp0egno nel promuovere e raccontare la pietra naturale nel mondo culturale, del design e dell'arte internazionale.

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Il busto di Cattelan è stato accompagnato da un videoracconto in time-lapse di tutte le fasi di lavorazione, con un commento dell'artista inviato direttamente da New York, che spiega la sua scelta decisamente anticonvenzionale: "Non potendo essere lì di persona, ho deciso di mandare la mia testa scolpita da un robot. Mi sembra il modo più comodo per essere presente senza fare un discorso troppo lungo. Ringrazio la giuria, il pubblico… e anche il robot che in questo momento mi sta letteralmente dando forma. Spero che questa testa trovi un bel posto in fiera, magari vicino al bar, così potete parlare direttamente con lei se avete domande. Io, intanto, mi prendo il merito".

La scelta del marmo di Carrara non è affatto casuale: l'artista proprio nel corso del 2025 ha presentato a Bergamo due opere realizzate in questo pregiato materiale, nell'ambito della mostra Seasons (aperta fino al 26 ottobre). Infatti, la giuria del Marmomac Best Communicator Award lo ha voluto premiare proprio per la sua capacità di coniugare riflessione artistica e tecnologie avanzate, creando un forte impatto comunicativo e simbolico. E il marmo di Carrara è elemento molto importante nella storia di Robotor, che nasce proprio dall'esperienza nel campo della lavorazione del marmo dei due soci fondatori di TorArt, che utilizza i robot antropomorfi di Robotor per realizzare opere per architetti, designer e artisti di tutto il mondo. Oltre a Maurizio Cattelan si sono rivoloti a TorArt anche Jeff Koons, Barry x Ball, Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft, Giuseppe Penone, Zaha Hadid. Un ulteriore utilizzo è quello per i musei, per la riproduzione di opere d'arte del passato.

Il significato del gesto di Maurizio Cattelan

La provocazione dell'artista è l'ennesima riflessione sul rapporto tra arte e tecnologia. In questo caso l'arte ha letteralmente e fisicamente preso il posto dell'artista, lo ha sostituito in un contesto di vita pubblica, di vita sociale. Almeno dal punto di vista rappresentativo, non potendo ovviamente interagire come avrebbe fatto l'artista in carne e ossa. La sola presenza, la sola apparenza, per quanto aderente in tutto e per tutto all'originale, può però davvero fare le veci di un uomo?

Il rapporto tra arte e tecnologia oggi

Dalla realtà virtuale passando per la robotica fino al video mapping, ormai la tecnologia vive un rapporto sempre più simbiotico anche col mondo dell’arte. Nuovi linguaggi, nuove sperimentazioni, nuovi linguaggi si stanno facendo avanti parallelamente ai passi da gigante che si fanno a livello tecnologico. L’approccio dell’artista è ovviamente mutato, si è evoluto, aprendosi a queste nuove scoperte, a queste novità rivoluzionarie. A cominciare dalla fotografia, l’arte non ha mai smesso di dialogare con la tecnologia e questo dialogo è oggi più che mai produttivo, pronto a nuove sfide. Le prospettive del domani sono imprevedibili, perché si cambia a passo sempre più svelto: ciò che prima accadeva in decenni oggi accade in pochi anni. Ciò che sembrava utopia un attimo prima, l'attimo dopo è realtà. Questo permette alla creatività di essere in moto perenne, in un clima più vivo che mai e denso di possibilità.

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