L’Annunciazione con lo smartphone, Kaws spiega la provocazione: “Stiamo dimenticando le relazioni umane”

Il dialogo a Palazzo Strozzi è di quelli che non ti aspetti: eppure funziona. Da un lato c'è il Beato Angelico e dall'altro c'è l'artista contemporaneo Kaws. Infatti alla mostra dedicata all'artista simbolo dell'arte del Quattrocento si è aggiunta l'installazione posizionata nel Cortile del museo, realizzata dal designer e graffitista statunitense. Brian Donnelly, questo il suo vero nome, ha realizzato appositamente per il Palazzo fiorentino una scultura che potesse dialogare in modo efficace con l'architettura rinascimentale e con l'esposizione già aperta al pubblico del frate pittore. Il cortocircuito nasce proprio qui, da questa apparente distanza tra i due mondi, che si ritrovano invece a confrontarsi sullo stesso tema. Kaws, infatti, ha rielaborato uno dei temi più cari e ricorrenti nella produzione di Beato Angelico: l'Annunciazione. La sua opera, dunque, diventa un viaggio nel tempo, che attraversa epoche diverse e stravolge l'iconografia tradizionale. Ne ha spiegato a Fanpage.it il significato più profondo.
Il significato di "The message" spiegato dall'artista
Il designer con The Message (questo il titolo dato all'opera) ha voluto fare la sua personale rilettura dell'Annunciazione, facendo un riferimento esplicito all'iperconnessione che oggi domina incontrastata nella quotidianità di tutti. Lo ha fatto nel suo inconfondibile stile, assieme irriverente e divertente. Entrambi i soggetti hanno in mano uno smartphone: questo oggetto è l'elemento cruciale della scena rappresentata, perché è una sorta di icona dell'età contemporanea, un simbolo quasi sacro che ha completamente stravolto le relazioni, il concetto di "connessione" portandolo all'estremo.

A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, The Message ha come protagonista due iconici personaggi di Kaws: Companion e Bff. I due sono completamente assuefatti ai loro smartphone. Le rispettive posizioni riprendono esplicitamente quelle di Maria e dell'arcangelo Gabriele nelle tradizionali raffigurazioni dell'Annunciazione, compresa quella di Beato Angelico. A Fanpage.it l'artista ha spiegato: "Confrontarmi con l’architettura rinascimentale del palazzo e con l'esposizione in corso dedicata a Beato Angelico è stata un'opportunità straordinaria. Mi piace moltissimo questo dialogo inaspettato, questa conversazione. Sono onorato di essere qui a Firenze".

La scelta del legno per la realizzazione è stata una scelta quasi obbligata: "Ho cominciato a lavorare con le sculture in legno nel 2011-2012, ho fatto diverse serie e poi ho smesso per circa 10 anni. Poi quando Arturo (Galansino ndr) mi ha invitato qui a vedere lo spazio, ho pensato che fosse il materiale perfetto, proprio per il calore che emana in questo contesto che invece è una cornice di pietra".

Invece dell'arcangelo Gabriele che porta un messaggio divino alla Vergine Maria c'è un'interazione con lo smartphone, che dunque stravolge completamente il momento intimo, va a creare una frattura tra i due soggetti, che benché vicini diventano lontani anni luce. È quello che succede quotidianamente, presi come siamo a dare priorità alla vita online piuttosto che a quella "vera". I confini si sono assottigliati pericolosamente.

Kaws ha chiarito a tal proposito: "Volevo fare un lavoro sulla comunicazione nella nostra vita chiedendomi poi alla fin fine da dove viene il messaggio: viene dal dispositivo che hai in mano o dalla persona che hai davanti? Magari ti perdi qualcosa quando sei così preso dal tuo cellulare. Nel mio lavoro mi concentro moltissimo sulla condizione umana e sul dialogo che c'è tra le persone, perché spesso quello che può capitare è di dimenticare proprio le relazioni, la connessione tra le persone, il fatto di essere presenti con le persone che ti stanno intorno".