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Arte proibita da Klimt a Banksy: apre il museo che raccoglie le opere censurate

A Barcellona sono esposte oltre 200 opere che sono state vietate negli anni. Un inno alla libertà d’espressione per condannare le limitazioni del potere.
A cura di Annachiara Gaggino
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La locandina del Museo dell'arte proibita
La locandina del Museo dell'arte proibita

Quale potrebbe essere il minimo comune denominatore che accomuna artisti come Francisco Goya, Gustav Klimt e Banksy? All'apparenza nessuno, ma se si approfondisce il loro lavoro si scopre che tutti e tre nella loro vita hanno subito gli effetti della censura. Ed è proprio questo che il nuovo museo di Barcellona vuole fare, raccogliere tutte le opere vietate per portarle alla luce, dimostrando che condannare l'arte e la cultura è sempre fallimentare. Un inno alla libertà di espressione, quello che Tatxo Benet, promotore dell'iniziativa, vuole trasmettere nel Museu de l'Art Prohibit, che espone oltre 200 opere che sono state sgradite al potere e per questo nascoste. Ora questi pezzi d'arte vengono mostrate al pubblico, e si possono ammirare nel centro storico della città catalana, nel quartiere Eixample in un edificio degli inizi del XX Secolo progettato dall'architetto Enric Sagnier. Il costo del biglietto per vedere l'arte proibita è 15 euro.

Gli interni dell'edificio
Gli interni dell'edificio

Le opere al Museu de l'Art Prohibit

L'idea è nata cinque anni fa, quando Taxto Benet ha acquistato, durante la fiera ARCOMadrid, una serie fotografica di Santiago Sierra che rappresentava ventiquattro personaggi catalani imprigionati, Presos Políticos en la España Contemporánea. Da allora le opere sono aumentate e il progetto ha iniziato a predere forma. Ora vanta oltre 200 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie in un'esposizione che si prefigge l'obbiettivo di esplorare il vasto tema della censura nell'arte. "Questo è l’unico museo al mondo dedicato all’arte che è stata censurata", ha affermato Benrt. "È la dimostrazione che la censura è fallita, perché qui le puoi vedere".

Dalle condizione della donna al riconoscimento dei diritti LGBTQ+, sono innumerevoli i temi che vengono affrontati e denunciati da questa collezione. Alcune opere sono dedicate alla satira politica, nel mirino leader come Donald Trump e Francisco Franco. Tra gli artisti che trovano il loro spazio espositivo dentro questo museo anche Goya, Pablo Picasso, Ai Weiwei, Andy Warhol, Tania Bruguera e il fotografo americano Robert Mapplethorpe in uno spazio espositivo di due piani dove l'unica regola che vige è quella della libertà.

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