Albero di Natale vero o finto, qual è il più sostenibile? I pro e i contro per ogni scelta

Ogni dicembre la stessa domanda ritorna, puntuale come le luci natalizie che si accendono in città già a novembre: è più sostenibile per l'ambiente scegliere un albero di Natale vero oppure optare per quello artificiale? Dietro un gesto che percepiamo come tradizionale e famigliare si nasconde un impatto ambientale che coinvolge coltivazioni, trasporti, materiali plastici e smaltimento. Negli ultimi anni diversi studi, come quelli di Life Cycle Assessment (una metodologia standardizzata per valutare gli impatti ambientali di un prodotto) e analisi di esperti hanno provato a fare chiarezza, mostrando che la risposta non è per niente immediata. Per capire quale scelta pesa meno sul pianeta è necessario osservare l’intero ciclo di vita dei due alberi, mettendo a confronto i benefici e le criticità di entrambe le opzioni. Solo così si può decidere con consapevolezza che cosa portare in casa durante le tanto amate feste di Natale.
Perché comprare un albero di Natale vero, i pro e i contro
Secondo diverse analisi condotte dall'Università di Sheffield in Inghilterra, ci sono due fattori chiave che influenzano in modo significativo la sostenibilità delle nostre scelte in fatto di alberi di Natale: il numero di volte in cui un albero viene riutilizzato e il modo in cui viene smaltito. In questo senso, l’albero di Natale vero ha dei vantaggi ambientali importanti e non trascurabili. Crescendo in ambienti dedicati, gli alberi tipicamente usati per decorare casa a Natale, quindi i pini e gli abeti, assorbono dall'ambiente anidride carbonica durante il ciclo di vita, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico. Per far sì però che sia una scelta sostenibile, al termine delle feste devono essere riciclati: molte città li trasformano in pacciame (uno strato di terreno che protegge le piante da insetti) o compost, il che restituisce nutrienti al suolo e riduce l’impronta ambientale del loro smaltimento. Se smaltiti correttamente (ad esempio compostati o triturati), gli alberi veri emettono meno gas nocivi rispetto a se fossero gettati in discarica. Ma ci sono anche svantaggi da considerare. Le piantagioni di alberi natalizi spesso usano pesticidi e fertilizzanti chimici, perché si tratta in molti casi di monoculture e ciò ovviamente può inquinare il suolo e le acque. Inoltre, il trasporto dell’albero dalla piantagione al punto vendita può generare emissioni importanti, soprattutto se la filiera è lunga e anche il trasporto dalla piantagione a casa. Infine, lo smaltimento è cruciale: se l’albero finisce in discarica si rischia un’emissione significativa di metano, un gas serra con potenziale di riscaldamento più elevato della CO₂.
Perché scegliere l'albero finto, i pro e contro
L’albero artificiale ha sicuramente il vantaggio di poter essere riutilizzato: non va comprato ogni anno, ma si può usare per diversi Natali. Secondo l’analisi LCA commissionata dall’American Christmas Tree Association (ACTA), una versione artificiale ha un impatto ambientale favorevole se viene riutilizzata per almeno 5 anni. Infatti, la produzione di un albero finto (materiali e trasporto) ha un’impronta iniziale alta, ma ammortizzabile se l’albero dura nel tempo. Tuttavia, l’albero artificiale porta con sé dei problemi ambientali non trascurabili, spiegano diversi studi. È fatto principalmente di PVC (plastica derivata da combustibili fossili), che ha una produzione intensiva dal punto di vista dell’energia e delle emissioni. I materiali usati possono contenere sostanze tossiche (come i ftalati usati per rendere la plastica più flessibile) e l’albero, a fine vita, è spesso difficile da riciclare. Molti alberi artificiali finiscono in discarica, dove il PVC non si degrada facilmente. Inoltre, il trasporto, spesso dalle fabbriche in Asia, comporta emissioni e costi ambientali significativi. Infine, se l’albero artificiale non viene usato a lungo (cioè se lo si sostituisce dopo pochi anni) non compensa il suo impatto iniziale e alcuni studi, come quelli del Dottor Stuart Walker dell'Università di Sheffield, suggeriscono che servirebbero molti più di cinque anni per raggiungere un pareggio in termini di emissioni (almeno 8 anni), specialmente se si considerano altri impatti come l’inquinamento da microplastiche.
Quindi quale scegliere?
Alla fine, la scelta tra albero vero e artificiale non è semplice bianco o nero, molto dipende da come viene gestita la vita dell’albero, dalla filiera e dallo smaltimento. Se si sceglie un albero vero, l’opzione più sostenibile è acquistarne uno da agricoltura locale, senza pesticidi, e poi smaltirlo correttamente (compost o triturazione) o portarlo in luoghi dove verrà piantato di nuovo. Se invece si decide di optare per un albero finto, è fondamentale usarlo per molti anni (almeno 5, ma anche di più) e evitare di gettarlo prematuramente. Più viene riusato, più il suo impatto si riduce. In definitiva, non esiste una scelta perfetta universalmente sostenibile, ma con delle scelte consapevoli (acquisto locale, riuso, corretto smaltimento) si può ridurre significativamente l’impatto ambientale, qualunque tipo di albero decidiamo di mettere sotto il nostro tetto durante le feste.