Maschere vaginali, sono davvero utili o è solo marketing? Lo abbiamo chiesto a una ginecologa

L’ultima trovata in fatto di beauty? Le maschere vaginali. Sono in commercio già da qualche anno ma ora che anche Belén Rodriguez si è lanciata in quello che sembra essere l’affare del momento (scattandosi anche una foto diventata virale in meno di due ore) sono diventate l’argomento della settimana. La combinazione è vincente: tutto ciò che è beauty tira, dalle maschere al collagene coreane fino al siero rimpolpante, bastano due video su TikTok e un nuovo bisogno è stato creato. Se il trattamento, però, riguarda le parti intime, l’hype è alle stelle. Il marketing si muove su delle corde precise: femminismo, abbattimento di tabù, empowerment femminile. Il claim che accompagna i post Instagram della showgirl è: “Ti sembrerà troppo. È esattamente questo il punto”. La domanda è: abbiamo davvero bisogno di una maschera vulvare? E soprattutto: serve davvero a fare ciò che promette?
A cosa serve la maschera vaginale
Su TikTok e Instagram si utilizza l’hashtag #intimatemask. Le maschere in commercio promettono effetti lenitivi, rinfrescanti, idratanti e riduzione dei rossori, alcune aziende consigliano di usarle per attenuare i fastidi e i bruciori causati da sport, depilazione o assorbenti. Ma si tratta pur sempre di prodotti cosmetici non di dispositivi medici. “Male non fanno – spiega a Fanpage.it la ginecologa Manuela Farris – Fatte una volta ogni tanto probabilmente servono a poco. Utilizzare creme e sieri a base di acido ialuronico, che pure è contenuto in molte di queste maschere, può essere in generale utile per mantenere un buon trofismo dei tessuti, ma è meglio non affidarsi al fai da te e consultare sempre un ginecologo prima di utilizzare qualsiasi tipo di prodotto”.

Dal punto di vista dei rischi per la salute non ci sono comunque particolari elementi da segnalare: “Bisogna stare solo attente alle reazioni allergiche” avverte Farris e ricordarsi che non si tratta di dispositivi medici ma di prodotti cosmetici. Il mercato di queste maschere è comunque fiorente: la skincare intima secondo gli ultimi dati di Global Market Insights ha registrato un fatturato di più di 40 milioni di dollari con delle prospettive di crescita del 4,5% annuo.
Ma per una buona routine igienica, chiamiamola pure beauty routine anzi più correttamente V-Skincare, più che le maschere bastano buoni detergenti (scelti a seconda della fase della vita, con Ph diversi a seconda che si sia in menopausa o in gravidanza ad esempio) qualche crema per mantenere una buona elasticità e tono della vagina, in alternativa un semplice olio di mandorle (lo abbiamo facilmente in casa, senza spendere patrimoni) ricco di vitamina E, lenisce dalle irritazioni e ha un grande potere emolliente e in grado di rafforzare la barriera cutanea.