Dark showering: perché fare la doccia al buio libera dallo stress e fa dormire meglio

Una doccia a fine giornata può essere un vero e proprio toccasana per rilassarsi e andare a letto felici, dopo una giornata impegnativa. Ma si può dare un tocco in più ai suoi già noti effetti benefici, per assicurarsi un riposo notturno davvero ottimale. Basta spegnere le luci. Di recente se ne parla molto sui social: tanti, tra coloro che hanno sperimentato il dark showering, su TikTok stando dando la loro testimonianza positiva. Questa tecnica è presentata come un modo efficace per contrastare lo stress accumulato e dormire sonni tranquilli.
Perché fare la doccia al buio
Dark showering rende l'idea: si parla proprio di farsi la doccia al buio. Benché sia virale sui social in questi giorni, non è in verità una novità assoluta: c'è chi da tempo si affida a questo rimedio casalingo antistress, per allentare un po' le tensioni accumulate dopo una giornata difficile. Spegnere la luce è un gesto semplice: di fatto, si viene a creare una sorta di depotenziamento sensoriale, che volge però a favore del diretto interessato.
Proprio perché viviamo in una società frenetica che ci vuole perennemente connessi, attivi e produttivi, ogni tanto un po' di detox da tutti gli stimoli esterni non può che fare bene. In questo senso, privarsi della luce durante la doccia è un modo per eliminare le distrazioni: in senso più ampio significa, di conseguenza, non avere apparecchi elettronici intorno. Significa calarsi davvero nel buio e nel silenzio. È un modo per immergersi del tutto in un'atmosfera dove dedicarsi unicamente a se stessi, al proprio corpo, alle proprie sensazioni, al rapporto con lo spazio circostante.

La combinazione della doccia col buio permette di riequilibrare in modo ottimale mente, corpo e spirito, per resettare il cervello e rallentare un po' i ritmi, così da riprendere pieno possesso di sé, del proprio posto al mondo. Di base c'è un elemento scientifico rilevante, che spiega come mai si ottenga questo rilassamento intenso. Il buio segnala al corpo che è ora di dormire: si abbassano i livelli di cortisolo e viene stimolata la produzione di melanina, andando quindi ad agevolare il riposo.
È la regola base del ritmo circadiano, il naturale ciclo sonno-veglia del corpo umano. Mentre il nostro cervello collega la luce del giorno al momento di attività, viceversa sa che il buio notturno è il momento di dormire. Esporsi a luci intense o a schermi di dispositivi elettronici, invece, induce il cervello a rimanere vigile, ritardando la sonnolenza. Ecco perché una doccia al buio può essere un segnale chiarissimo al corpo: è ora di andare a letto e mettersi a dormire. Per creare un'atmosfera un po' più gradevole, sì solo a qualche candela, magari profumata.
Cosa sono la terapia della luce e del buio
La terapia della luce (Light Therapy o fototerapia) viene usata per aiutare chi ha disturbi legati al sonno. È utile anche per gestire la depressione stagionale legata al cosiddetto disturbo affettivo stagionale (SAD). È quel brusco cambiamento di umore che sopraggiunge soprattutto con l'arrivo dell'inverno, quando cala il buio e le giornate si accorciano: avanzano tristezza, apatia, difficoltà a concentrarsi, difficoltà a riposare o peggio insonnia. Ecco perché si usa stimolare il paziente con la Light Therapy: l'esposizione a luci specifiche, al mattino, così da regolare l'orologio biologico, i ritmi circadiani, la corretta produzione di melatonina e serotonina. Viceversa la Dark Therapy (che però si usa per casi più specifici) ricrea l'oscurità per dare al cervello il segnale che è ora di dormire.