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Come disinfettare la biancheria intima? L’esperto spiega come difendersi dai batteri

Ogni quanto bisogna cambiare la biancheria intima e come bisogna lavarla? L’esperto Matteo Fandenti, Consulente in materia di igiene e sicurezza, spiega a Fanpage.it quali accorgimenti adottare per difendersi dai batteri che si annidano su slip e altri capi intimi.
Intervista a Dott. Matteo Fandenti
Consulente in materia di igiene e sicurezza
A cura di Eleonora Di Nonno
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"L'igiene parte da qui: dal cambio frequente della biancheria" a dirlo a Fanpage.it è Matteo Fadenti, consulente in materia di igiene e sicurezza. Oltre a questo, però, è importante sapere come lavare i propri indumenti intimi, quali prodotti utilizzare e come conservarli. L'esperto, tra le altre cose, ha fatto chiarezza su un dubbio che tempo fa – dopo l'allarme diffuso su TikTok – aveva attanagliato molti: la biancheria intima va buttata dopo sei mesi di utilizzo?

Ogni quanto va cambiata la biancheria intima

"La biancheria intima andrebbe cambiata almeno una volta al giorno. Le lenzuola una volta a settimana e d'estate anche più spesso – spiega Matteo Fadenti – Gli accappatoi una volta ogni 10/15 giorni, per questi capi l'importante è che siano conservati sui termoarredi o in un ambiente caldo". L'esperto spiega che è proprio nei luoghi e nei tessuti umidi dove prolificano i batteri. L'acqua "libera" è quella che permette ai batteri di vivere, in un ambiente secco, al contrario, non si replicano.

Come lavare la biancheria intima

"Gli indumenti intimi vanno lavati dai 60º in su, utilizzando disinfettati. L'importante è non esagerare con questi prodotti, il rischio è quello di incorrere in dermatiti o irritazioni alla pelle. È pericoloso soprattutto per le zone intime" aggiunge l'esperto. È sconsigliato lavare la biancheria intima a mano, sia per motivi di efficacia dal punto di vista del lavaggio, sia per il rischio per la cute di venire a contatto con prodotti chimici. "I tipi di batteri presenti sulla biancheria intima sono quelli che derivano dall'apparato gastroenterico, i coliformi fecali, o gli strafilococchi che derivano dal sudore. Entrambi facilmente eliminabili se si usano temperature adeguate e disinfettante"

La differenza tra igienizzante e disinfettante

"Non è vero che gli slip vanno buttati dopo sei mesi dall'utilizzo, ovviamente se si adottano queste precauzioni" sottolinea Matteo Fadenti. Una cosa molto importante su cui fare chiarezza è la differenza tra igienizzante e disinfettante. "L'igienizzante è un termine utilizzato nel marketing come sinonimo di disinfettante ma non si tratta della stessa cosa. L'igienizzante è un semplice detergente, non un presidio medico chirurgico" conclude Matteo Fadenti.

Come conservare gli indumenti intimi

Nessuno di noi vive in un ambiente al 100% sterile ma esistono alcuni accorgimenti, oltre acqua calda e disinfettante, per difendersi dai batteri pericolosi. "È fondamentale evitare di conservare gli indumenti in luoghi umidi, come può accadere quando si ripongono i vestiti del cambio stagione negli armadi in cantina. Non va bene – continua Matteo Fadenti – Poi, per quanto riguarda i portabiancheria, meglio preferire le ceste di plastica o di materiali facilmente lavabili. I batteri si possono replicare più velocemente in quelle di stoffa". Un'ultima raccomandazione è quella di sanificare la lavatrice. "Bisogna fare dei cicli di lavaggio a vuoto e ad altissime temperature con prodotti appositi. Anche le parti esterne, quelle in gomma, andrebbero sanificate con spray disinfettanti, è lì che si può nascondere la muffa" conclude l'esperto.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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