Vondrousova esplode: “Un ispettore antidoping in casa mia di notte mentre faccio pipì. È normale?”

Marketa Vondrousova è una tennista ceca, vincitrice, clamorosamente a sorpresa, del torneo di Wimbledon due anni fa, ed è tornata popolarissima a causa di un controllo antidoping a sorpresa che l'ha mandata su tutte le furie. Il suo sfogo è diventato virale sui social, dando adito a nuove polemiche su questo fronte che vede i tennisti, ma tanti sportivi in generale, spesso trovarsi in situazioni particolari. L'orario in cui si è presentato l'addetto antidoping ha mandato su tutte le furie la tennista.
Lo sfogo di Marketa Vondrousova
I tennisti sanno di poter ricevere una visita a sorpresa a casa per un controllo antidoping. Esiste una finestra di tempo. Di fatto si dà una sorta di reperibilità, che tendenzialmente è quella notturna. Una volta Gael Monfils raccontò che di ritorno da una festa molto divertente e tanto alcolica alle 3 di notte si presentò un addetto, che attese fino al risveglio del francese, mentre Serena Williams disse che quando una volta toccò a lei sentì dei rumore e pensò fossero i ladri.

"Rispetto questa regola, eppure un funzionario…"
Marketa Vondrousova la sua finestra, presumibilmente notturna, l'ha concessa. Ma non immaginava che il controllo antidoping a sorpresa arrivasse all'ora di cena. Quella visita fuori orario, alle 20:15, l'ha mandata su tutte le furie. E in un post social ha sfogato tutta la sua rabbia. Parole durissime: "Ogni giorno siamo obbligati a tornare a casa entro un orario specifico per il controllo antidoping. Rispetto questa regola, senza eccezioni. Eppure stasera un funzionario è arrivato alle 20:15 e mi ha detto che l'orario dichiarato era irrilevante e che dovevo sottopormi subito al test. È normale avere un ispettore dell'antidoping a casa nostra di notte aspettare mentre che faccio la pipì?".

"Lesa la mia privacy, pretendo rispetto"
Sorpresa al quadrato, che è stata narrata da Vondrousova che ha allegato pure una immagine ed ha aggiunto: "Quando ho fatto notare che era fuori l'orario designato e ciò rappresentava una grave intrusione nella mia vita privata, veniva lesa la mia privacy, mi è stato risposto duramente: ‘Questa è la vita di un atleta professionista'. Non si trattava di evitare un test: si tratta di rispetto. Rispetto le regole ogni singolo giorno, ma pretendo il diritto alla privacy dopo una lunga giornata di allenamento. Le regole devono valere per tutti. Anche per coloro che sono responsabili della loro applicazione". Se così stanno le cose la tennista torno non ha, il suo sfogo, in ogni caso, è stato pesante e si è fatto sentire.