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Internazionali d'Italia a Roma

Sinner in conferenza: “C’è qualcosa che non va, ma non voglio dire cosa. Non butterò anni di carriera”

Sinner in conferenza ha parlato del suo infortunio all’anca che lo ha costretto al ritiro dal torneo di Roma. Jannik ha spiegato la situazione in chiave Roland Garros.
A cura di Marco Beltrami
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Jannik Sinner in conferenza stampa, direttamente da Roma, ha parlato delle sue condizioni dopo l'infortunio all'anca che lo ha costretto a non partecipare agli Internazionali d'Italia. Dopo l'apertura del presidente della FITP Binaghi, l'azzurro, ha spiegato cosa è successo senza però volere entrare nello specifico del suo problema, ma sottolineando solo la necessità di fermarsi per non compromettere la sua carriera.

Cos'ha Sinner all'anca, Jannik parla dell'infortunio e della necessità di fermarsi prima di Roma

Di fronte alla domanda diretta sulla natura del suo infortunio infatti, Sinner ha risposto: "Non voglio entrare nei dettagli, pensavamo che fosse un problema nulla di grave. Poi abbiamo visto con la risonanza che c'è qualcosa che non va al 100%. Non voglio dire esattamente di che cosa si tratta, ma abbiamo tutto sotto controllo. Una cosa sicura è che se non dovesse essere curato al 100%, mi fermerei per un altro po' perché non ho voglia di buttare via tre anni di meno di carriera in futuro. Non ho fretta, anche se fa male. Curare il corpo è molto più importante che tutto il resto. Vediamo come gestire tutta la situazione".

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Quanto tempo Sinner dovrà stare fermo dopo Roma, e le parole sul Roland Garros

Ma cosa succede ora a Jannik Sinner dopo Roma? Il tennista italiano riuscirà a giocare al Roland Garros? Difficile dirlo ora per l'azzurro che farà col suo team le valutazioni del caso: "Adesso un periodo senza giocare, ovvio. Dobbiamo vedere dalla prossima settimana in poi, come lavorarci. Dobbiamo ancora decidere alcune cose. La preparazione per Parigi non sarà ottimale, perché siamo ‘stretti'. Io e il mio team daremo il massimo per arrivarci con una percentuale più alta per competerci. Arrivare senza partite a Roma non è semplice, perché è un torneo importante anche per questo. Sono domande che non hanno risposta".

Per questo sarà fondamentale gestirsi nel migliore dei modi, anche per capire se il problema rientrerà completamente. Nel caso ci fosse il minimo dubbio, allora anche il Roland Garros potrebbe saltare per Sinner: "Ora non sto facendo i movimenti che faccio normalmente e ci sto molto attento. Stiamo facendo lavori a bassa intensità. Avremo più risposte tra una settimana una settimana e mezzo. Giocherò a Parigi solo se sarò in grado al 100%, se c'è mezzo dubbio vedremo,  anche perché è 3 su 5".

Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali, l'infortunio ovviamente comporta delle modifiche per Sinner che pensa comunque alle Finals di Torino: "La priorità era Roma però speriamo di avere la possibilità di giocare a Torino, tutte le partite che posso giocare in Italia sono speciali. Era un torneo importante anche in ottica punti perché sono in buona posizione per fare una bella cosa (il primo posto, ndr), ma è secondario. L'obiettivo è andare a Torino".

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Cosa è successo a Sinner tra Montecarlo e Madrid, prima della rinuncia a Roma

Facendo un passo indietro, inevitabile per Sinner anche spiegare come sono andare le cose, tra Montecarlo e Madrid, fino ad arrivare alla scelta di rinunciare a Roma: "A Madrid c'erano dei giorni in cui ho sentito un po' di dolore e altri no. Era una situazione strana: con Kotov ho sentito male, con Karen prima della partita andava meglio. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Dopo Kahchanov ho fatto una risonanza ed è uscito qualcosa che non è a posto al 100% e abbiam deciso di non giocare. Poi siamo tornati a Monaco, abbiamo fatto altri esami ed ecco che abbiamo preso la decisione non facile perché Roma è il torneo più speciale per medi tutto l'anno. C'è da accettarlo, anche se fa male. Non solo a me ma a tanti tifosi. Succede, ho 22 anni e speriamo di rigiocare altri 10-15 anni qua".

Anche da questa situazione sicuramente Sinner tirerà fuori il massimo insegnamento per il futuro. Tornando sulle sue valutazioni, fa male per lui il non poter giocare: "Il bicchiere mezzo pieno? La stagione che stiamo facendo, ci saranno sempre dei momenti di difficoltà. Alcuni infortuni si possono prevenire, altri no. Abbiamo fatto un grande lavoro, la scorsa annata ho giocato senza infortuni e finora era lo stesso. Possiamo imparare da queste cose. A Montecarlo il corpo stava bene, ero un pochettino stanco ovviamente dopo l'America. L'anno prossimo sarà una questione di gestire ancora meglio e capire se giocare Montecarlo o no. Ripeto: non puoi essere perfetto soprattutto alla mia età. Poi io vorrei giocare tutti i tornei ed ero il primo a dire ‘proviamo comunque qua', ma se sono più persone contro uno poi è difficile (ride, ndr). Non la vedo come una sconfitta. Sicuramente ci saranno delle cose che potremo fare meglio".

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Ma se tornasse indietro, c'è qualcosa che Sinner non farebbe? Il tennista italiano numero 2 al mondo si conferma convinto di tutte le azioni e le decisioni prese con il suo team: "Errori? Non lo so, sicuramente mi rendo conto che il riposo è molto importante. Già dall'anno scorso quando ho la possibilità di non toccare racchetta per due giorni lo faccio. È importante anche la parte mentale e capire quando giocare e non giocare. Dopo Montecarlo ho avuto cinque giorni, senza racchetta. Mi sono sentito bene all'arrivo a Madrid e lì la situazione è peggiorata. Sono abbastanza tranquillo. Abbiamo fatto tutte le cose giuste, mi sono sentito fresco dopo Montecarlo. Non saprei se tornassi indietro cosa farei. Ci può stare, è tanto che non ho avuto un infortunio e speriamo di tornare più forti di prima".

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