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Master 1000 Cincinnati

Sinner imperturbabile a Cincinnati tra allarmi e luci in avaria, a fine partita urla: “Andiamo al campo”

Il numero uno al mondo ha battuto Diallo ma è scontento per come ha giocato: sono le 22 passate lì, ha deciso di concedersi una seduta supplementare di allenamento dopo una serata in cui è successo di tutto. “Devo mantenere una mentalità forte”.
A cura di Maurizio De Santis
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C'è qualcosa che può turbare Jannik Sinner? Non l'allarme antincendio che è scattato mentre lui e Diallo erano in campo a Cincinnati, né le luci lampeggianti che sono impazzite strappando perfino un sorriso al numero uno al mondo che a un certo punto chiede "ma possiamo giocare?". E nemmeno la lunga attesa scaturita dal blackout che ha costretto gli organizzatori a posticipare l'avvio delle partite in programma. Immarcescibile e impermeabile alla fatica, concentrato su stesso: nulla sembra in grado di frenare il campione di Wimbledon che in testa ha già gli US Open e vuole arrivarci pronto. Ecco perché dopo aver battuto il canadese al termine di una partita folle per tutto quanto accaduto, si gira vero il suo staff e urla a Simone Vagnozzi "andiamo al campo". "Sì, sì…" è la replica del tecnico che annuisce mentre il preparatore, Umberto Ferrara, gli filtra il messaggio leggendo il labiale e Darren Cahill sembra chiedere "ma che dice?".

La serata non è ancora finita perché ha pensato bene di svolgere un allenamento supplementare fino a tarda ora. Lì sono le 22 passate ma Sinner non ha alcuna intenzione di fermarsi: ha ancora abbastanza energia per spostarsi su un altro campo e sottoporsi a una sessione straordinaria. Il motivo? È scontento di come ha servito soprattutto nel secondo set, della prestazione e delle sensazioni che ha ricavato contro un avversario tenace: è meglio lavare subito quella sbavatura, concedendosi un dopo partita di lavoro intensivo per capire cosa non ha funzionato rispetto a quel rendimento al servizio caratterizzato da un poco entusiasmante 50% di prime palle.

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"Andiamo al campo", ripete Sinner che negli ottavi di finale affronterà Mannarino. Ha fretta e voglia matta, deve difendere titoli e punti conquistati nello scorcio americano della scorsa stagione: dalla superficie in cemento di Cincinnati a quella di Flushing Meadows il passo è breve. "È stato un match difficile – le parole di Sinner nell’intervista post partita – ma è meglio affrontare situazione complicate prima di un torneo del Grande Slam. È necessario attraversare questi momenti per recuperare quegli automatismi che mi permetteranno di essere a New York con il ritmo giusto. Alla fine, sono riuscito a evitare il terzo set contro Diallo nonostante non abbia giocato sempre bene. Non sono nemmeno riuscito a servire come avrei voluto in alcuni game".

Che faccia caldo oppure che la pallina viaggi più veloce del solito non importa e non sono attenuanti. "Ora devo prepararmi per una nuova sfida per il prossimo turno, sapendo che le condizioni saranno ancora una volta molto difficili, quindi non posso che mantenere una mentalità forte, accettando certe situazioni che si presenteranno in campo". Adattarsi, improvvisare (se necessario), raggiungere l'obiettivo. Sinner ha la personalità di un marine e la racchetta è il suo fucile. Costi quel che costi, ha una missione da compiere.

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