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Sinner e la vera storia delle finali perse con mamma Siglinde in tribuna: “Non volevo dirglierlo”

Il campione di tennis ha raccontato un aneddoto che riguarda sua madre. “Mi disse: non voglio essere nel tuo box, però se fai le finali in un Grande Slam in Europa io voglio essere lì”. E scoppia a ridere.
A cura di Maurizio De Santis
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C'è una cosa che Jannik Sinner non ha avuto il coraggio di dire a sua madre, Siglinde. E basta dare un'occhiata sull'espressione stampata sul suo viso per comprendere quanto imbarazzo, scaramanzia e rispetto ci siano dietro il sorriso che fa quando racconta l'aneddoto della strana coincidenza che s'è verificata da quando la mamma gli disse che sarebbe andata a vederlo giocare se avesse raggiunto le finali degli Slam in Europa. "All'inizio ho riso – le parole di Jannik – e le ho detto sì… ma tanto pensavo che non sarebbe mai successo". Invece è successo: la donna era a Roma per gli Internazionali d'Italia, a Parigi per il Roland Garros e in entrambe le occasioni è stato battuto da Carlos Alcaraz… cocente la sconfitta in Francia, arrivata quando aveva il match in pugno ma, in vantaggio per due set a zero nel terzo non riuscì ad azzannare lo spagnolo e ne subì la rimonta. "Quando mi ha detto che sarebbe venuta a Wimbledon… non glielo volevo dire", la frase che lascia intendere tutto e solleva l'ilarità del pubblico presente nello studio di Sky per l'intervista al campione di tennis.

Sinner e la richiesta fattagli dalla madre tre anni fa

Tutto è iniziato tre anni fa, quando Sinner ha alzato il livello del suo tennis e s'è ritagliato uno spazio tra i più forti al mondo fino a diventare il numero uno e a instaurare una sorta di duopolio con il rivale iberico. "Allora, quando ho iniziato a giocare meglio – racconta Jannik – e parlo di due, tre anni fa, mia mamma mi ha detto: Io non voglio essere nel tuo box, però se fai le finali in un Grande Slam in Europa io voglio essere lì".

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La reazione del figlio alla promessa della madre dice tutto: mai avrebbe immaginato allora che nel giro di poco tempo sarebbe arrivato in cima al tennis iridato e pensare di arrivare addirittura a giocarsi il titolo nei maggiori tornei del circuito era un sogno nel cassetto. "Io all’inizio io ho riso, ho detto sì. Tanto non succederà mai, pensavo". Poi l'impossibile diventa possibile e accade qualcosa.

Le due finali perse a Roma e al Roland Garros: "Lei era lì"

Sinner si trattiene ma il non verbale dice tutto… si capisce bene dove vuole andare a parare quando cita la strana sequenza. "Vado in finale a Roland Garros, la chiamo e mi conferma che sarebbe venuta. Viene, si sistema nel box e vede una partita in cui succede di tutto e di più. Dopo Parigi le ho detto: Guarda, hai superato questo, puoi superare tutto. E invece… Faccio un piccolo passo indietro. A Roma non ha visto nessuna partita, tranne la prima contro Navone. Si è ripresentata alla finale, e ho perso. Quindi a Parigi, e ho perso".

Jannik abbassa lo sguardo, fa una smorfia divertita e arriva al dunque. "Quando mi ha detto che sarebbe venuta a Wimbledon (dove ha vinto ndr), non glielo volevo dire, ma mi sono detto che sarebbe stata l'ultima chance! – ha aggiunto -. Ora si metterà lì e piano piano imparerà anche lei: già adesso si vede che non sorride più. Non farà nemmeno più l’applauso!".

Jannik e il rapporto coi genitori: "Vogliono solo che sia contento"

Nel corso della chiacchierata con il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, c'è spazio ancora per un momento intimo di Sinner che parla del rapporto con la sua famiglia. "I miei genitori volevano e vogliono sempre che io sia contento. Sono molto felici per quello che sono diventato e per il mio successo. Hanno visto che non ero felice dopo Parigi, o durante i tre mesi di squalifica in cui ho vissuto momenti difficili, e lì erano preoccupati davvero".

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Alle spalle del campione di tennis ci sono un po' di foto, una in particolare ne attira l'attenzione: "Mi piace molto quella in cui abbraccio papà. Normalmente è difficile che ci abbracciamo, ma è stato bellissimo vederlo felice. Mi ricordo la prima volta, quando ho giocato a Wimbledon: lui era lì, sono entrato nel campo centrale, l'ho visto ed è stato come sentirgli dire che ce l'avevo fatta".

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