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Rinderknech piange e festeggia, è in finale a Shanghai col cugino Vacherot: Medvedev furioso con l’arbitro

Due cugini protagonisti di una favola sportiva: Vacherot e Rinderknech si sfideranno nella finale per il titolo al Masters 1000 di Shanghai dopo aver eliminato Djokovic e Medvedev.
A cura di Vito Lamorte
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Sarà una finale tutta in famiglia quella del Masters 1000 di Shanghai, una storia che sembra scritta dal destino. Dopo l’impresa di Valentin Vacherot, capace di eliminare Novak Djokovic con un netto 6-3 6-4 e di conquistare la sua prima finale nel circuito maggiore, anche suo cugino Arthur Rinderknech ha centrato l’obiettivo.

Il tennista francese ha battuto in rimonta Daniil Medvedev con il punteggio di 4-6 6-2 6-4, al termine di due ore e mezza di battaglia, conquistando così la sua prima finale in un Masters 1000 e la seconda della carriera ATP dopo quella di Adelaide 2022.

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Vacherot, in tribuna, non è riuscito a trattenere la commozione per la vittoria del cugino dopo aver visto la rimonta e le lacrime di Rinderknech. I due cugini hanno studiato insieme alla Texas A&M University tra il 2016 e il 2017 e si sono affrontati in un ITF francese nel 2018, match in cui Rinderknech ha vinto 6-2 6-4.

Rinderknech in lacrime vola in finale a Shanghai col cugino Vacherot: Medvedev esplode di rabbia

Daniil Medvedev ha reagito con rabbia. Dopo aver chiuso il match con un doppio fallo sul punto decisivo, il russo si è sfogato contro il giudice di sedia Mohamed Lahyani, accusando l’avversario di aver rallentato troppo il gioco. Le proteste, però, non gli sono servite: per il numero tre del mondo, il sogno di Shanghai si è infranto a un passo dalla finale.

Rinderknech, 54esimo del ranking Atp, raggiunge così la prima finale della carriera in un Masters 1000.

Rinderknech: "Nei nostri sogni più belli non avremmo potuto comunque immaginarlo"

Queste le parole di Rinderknech dal cemento di Shanghai parlando della finale che lo attende contro il cugino: "Nei nostri sogni più belli non avremmo potuto comunque immaginarlo. Non posso nemmeno dire che sia un sogno. Non credo che nemmeno una persona nella nostra famiglia l'abbia sognato. È un sogno che è spuntato dal nulla e abbiamo iniziato a crederci, forse dai quarti in poi. "Pensavo: ‘Chi lo sa? È molto dura. Forse uno o tutti e due potremmo uscire, ma può succedere qualsiasi cosa. Ora siamo qui. Abbiamo combattuto così tanti incontri. In qualche modo siamo entrambi rimasti in piedi fino alla fine. Semplicemente incredibile".

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