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Peng Shuai riappare in due video inquietanti dalla Cina: dettagli sospetti, i dubbi aumentano

Dalla Cina arrivano due filmati che dovrebbero cancellare angosce e dubbi sulle reali condizioni di Peng Shuai. Ma nulla sembra essere come si vuole far credere.
A cura di Alessio Pediglieri
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Attorno a Peng Shuai continuano a crescere dubbi e angosce: la 35enne tennista cinese dopo la denuncia di un abuso subito dall'ex vice ministro era scomparsa dai radar, improvvisamente, senza dare traccia di sé, delle sue condizioni psicofisiche, della sua incolumità. Solamente dopo varie richieste, arrivate da tutto il mondo perché si potesse fare luce su una vicenda più che torbida ed evidentemente gestita da forze esterne, Peng Shuai era tornata a farsi "vedere", attraverso alcune fotografie postate su un'app di messaggistica utilizzata in Cina e poi replicate da un profilo social filo-governativo. Alimentando nuovi dubbi e perplessità sulla veridicità di quanto mostrato, così come ora, che si è passati dalle foto a dei video che dovrebbero dimostrare come Peng Shuai stia bene, goda di ottima salute e sia serena.

Tutto, però, sta diventando sempre più paradossale, quasi surreale, in un meta-racconto in cui manca il filo della logica e del semplice buon senso. Se si riavvolge il nastro di quanto accaduto nelle ultime settimane, ci si attorciglia in diversi punti che restano oscuri, senza risposta, aprendo di nuovo il fianco a una semplice domanda: dov'è realmente Peng Shuai? La risposta sarebbe molto più semplice di quanto non stia arrivando dalla Cina, tra mail di dubbia veridicità e fotografie di altrettanto dubbia provenienza. Sarebbe molto più facile e semplice rispondere mostrando Peng dal vivo, mostrandola al mondo in diretta, lasciandola parlare. Perché una donna di 35 anni che ha denunciato ciò che ha denunciato, non può davanti al clamore suscitato nel mondo, essere credibile ritratta in mezzo ad una stanza con i peluche come non fosse accaduto nulla. E non possono bastare nemmeno un paio di video in cui la si vede ad un tavolo imbandito, insieme al suo allenatore o entrare in un locale.

Questi filmati sono stati pubblicati sempre via social attraverso account vicini al Governo cinese: a renderli pubblici è stato Hu Xijin, direttore del Global Times in Cina, uno dei media di propaganda del governo cinese. Sono due, molto simili tra loro, che dovrebbero dimostrare come Peng Shuai non stia subendo alcuna censura né tantomeno repressione alcuna dopo la sua denuncia. Ma mentre il Mondo grida "Dov'è Peng Shuai", lo sport e l'opinione pubblica si mobilitano, la stessa WTA scende ufficialmente in campo a chiedere spiegazioni e garanzie sull'incolumità dell'atleta, dalla Cina rispondono con due spezzoni di filmato. Che non fanno che aumentare le perplessità e l'angoscia per le tante domande ancora senza risposta.

Tanto che la WTA, nella figura di Steve Simon, Presidente e CEO pone l'accento sulle domande che si sono posti tutti osservando attentamente i video: "Sono felice di vedere i video diffusi dai media statali cinesi che sembrano mostrare Peng Shuai in un ristorante a Pechino. Sebbene sia positivo vederla, non è chiaro se sia libera e in grado di prendere decisioni e intraprendere azioni da sola, senza coercizione o interferenze esterne. Questo video da solo è insufficiente. Come ho detto dall'inizio, rimango preoccupato per la salute e la sicurezza di Peng Shuai e per il fatto che l'accusa di violenza sessuale sia stata censurata e nascosta. Sono stato chiaro su ciò che deve accadere e il nostro rapporto con la Cina è a un bivio".

Il primo filmato è "girato" in camera, senza tagli o montaggio, c'è l'audio ambiente e in un primo momento appare una classica e lineare ripresa con un cellulare. In circa un minuto e 10 secondi si vede l'obiettivo fermo su Peng Shuai, seduta davanti ad una tavola imbandita, di fronte al suo allenatore che parla, con in mezzo una terza persona anch'ella inquadrata. Si sentono i rumori di fondo e ciò che dice l'uomo. Peng Shuai resta per tutta la durata del video in silenzio, annuisce, sembra seguire con interesse il monologo. Così, per 70 lunghissimi secondi che vorrebbero dipanare e sciogliere le nubi ma che non fanno altro che alimentare nuovi dubbi e domande.

Dall’uomo che parla nel video viene ripetuta più volte la data, il 20 di novembre, come a volerla sottolineare per far passare il messaggio che il video è attuale. L'uomo parla della pandemia, di un anno particolare. Dunque, formalmente ha un riferimento spazio-temporale ben preciso. Eppure non si può sorvolare sul fatto che il filmato sia stato diffuso da account filo governativi e che – a parte ciò che dice l'uomo – non vi siano ancora una volta reali riferimenti temporali precisi e soprattutto inattaccabili. Chi dice che non sia un video del 20 novembre, sì, ma del 2020 ovvero di un anno fa e non di qualche giorno addietro visto che già allora la pandemia si era diffusa? Perché Peng Shuai non parla per tutto il filmato? Com'è possibile che mentre nel mondo cresce l'allarme sulle sue condizioni, lei sembra vivere in una ‘bolla', estranea a tutto, deliziosamente seduta a mangiare in compagnia?

Nel secondo filmato si vede invece Peng Shuai di spalle, vestita di piumino e cappello di lana, che entra in un locale. Chi la riprende la segue da dietro, poi evidentemente la chiama e lei si gira: mascherina sul viso, sembra che accenni ad un sorriso o a una espressione serena. Tutte ipotesi: l'audio non c'è e questo particolare non da poco lascia perplessi su quando e dove, il video sia stato effettivamente girato. Non ci sono suoni o riferimenti che permettano di sapere che sia effettivamente un video di questi giorni e soprattutto il sospetto principale è a inizio filmato: dopo qualche secondo in cui viene ripreso un cartello sulla porta c'è un evidente taglio, poi il video riprende con le persone nel locale. Quindi tutto può essere, anche che la prima parte e ciò che segue siano avvenuti in due momenti temporali del tutto separati tra loro.

Tutto ciò non solo non convince ma non chiarisce praticamente nulla attorno alla reale situazione che sta vivendo Peng Shuai dopo la sua terribile denuncia: dalla Cina continua ad arrivare materiale solamente "indiretto" e che potrebbe celare tutt'altro lasciando nel dubbio e alimentando l'angoscia. Dov'è e come sta realmente Peng Shuai?

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