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Panatta annuncia il prossimo passo di Sinner, l’ascensione: “Tra poco lo faranno santo”

Buono, buonissimo, Jannik Sinner, al punto da non far valere i suoi sacrosanti diritti nel match di semifinale perso con Tsitsipas a Montecarlo, quando un clamoroso errore dell’arbitro gli ha scippato una vittoria che a quel punto sarebbe stata quasi sicura. Adriano Panatta a questo punto vede odore di santità…
A cura di Paolo Fiorenza
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Nella semifinale di Montecarlo Jannik Sinner è stato scippato dall'arbitro, che inspiegabilmente non ha visto il servizio lungo di Tsitsipas – ben oltre la linea – e dunque non ha chiamato il doppio fallo che avrebbe significato 4-1 nel terzo set, né lui si è fermato per chiedere l'intervento del giudice di sedia a fronte di una evidenza così solare. Rispondere e giocare il punto – vinto dal greco, che da lì ha girato e vinto la partita, complici i crampi dell'altoatesino – è stato una condanna, visto che a quel punto non si poteva tornare più indietro per far notare alcunché. Jannik è corretto e mai sopra le righe anche quando ha ragione, al punto che Adriano Panatta piazza la battuta che ha un fondo di verità: "Tra poco lo faranno santo, e lo dico con rispetto".

Le parole pronunciate poi da Sinner in conferenza stampa spiegano che campione di sportività sia il 22enne bolzanino: "Non mi sono fermato perché non è il mio lavoro, io devo stare attento a giocare. Sentivo che forse poteva essere fuori, ma se la palla è fuori di così tanto dovrebbe vederla l'arbitro, era piuttosto facile, sulla riga più vicina. Tutti fanno errori, bisogna accettarlo, ormai è andata".

Jannik Sinner in azione contro Tsitsipas nella semifinale persa a Montecarlo
Jannik Sinner in azione contro Tsitsipas nella semifinale persa a Montecarlo

Sabato sulle tribune del campo centrale di Montecarlo c'era anche Panatta, che non cambia di una virgola la sua opinione su Sinner oggi e domani: "Si è trattato soltanto di un errore di percorso, il primo torneo dell’anno sulla terra battuta può sempre nascondere insidie e Tsitsipas da queste parti ha sempre giocato bene – dice alla Gazzetta dello Sport – Ma Jannik resta il giocatore più forte e sarà il favorito in tutti i prossimi appuntamenti, anche sul rosso. Vedo solo Alcaraz vicino a lui, ma è troppo discontinuo mentre Sinner è un treno in corsa".

Panatta, come tutti, è colpito dall'educazione e la compostezza – dalla classe in una parola – di Sinner, anche quando le circostanze, vedasi ieri col clamoroso torto subìto, indurrebbero chiunque ad alterarsi: "Sembra quasi arrivare da un'altra epoca, non l'ho mai sentito pronunciare una parola fuori posto. Tra poco lo faranno santo, e lo dico con rispetto… Come testa, Jannik può fare il mental coach del suo staff e non viceversa. E poi atleticamente adesso è un uomo, in un anno ha fatto progressi incredibili. Ha cambiato il servizio ed è pure migliorato nella sensibilità di mano".

Adriano Panatta solleva il trofeo degli Internazionali d'Italia nel 1976: è l'ultimo italiano ad aver vinto a Roma
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Jannik, che è riuscito comunque a conservare il numero 2 al mondo con la semifinale di Montecarlo, ha confermato che giocherà a Madrid, torneo Masters 1000 in programma dal 24 aprile al 5 maggio, antipasto degli appuntamenti di Roma e Parigi in cui vuole fare benissimo. L'ultimo tennista azzurro a vincere gli Internazionali d'Italia è stato proprio Panatta, ben 48 anni fa. Un'attesa che tuttavia secondo il 73enne romano non metterà nessuna pressione ad uno che la pressione non sa proprio cosa sia: "Ma lo avete visto in campo? La calma e la freddezza che esprime? Rune nella loro partita ha provato a fare gazzarra e lui non ha fatto una piega, ha perso il set ed è ripartito. Io, quando Nastase mi provocava, al cambio campo mi avvicinavo e gli dicevo che se non avesse smesso lo avrei ammazzato…".

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