video suggerito
video suggerito

Musetti e le bestemmie in campo: “Ho chiuso la collaborazione con lo psicologo. Rivedermi è imbarazzante”

Lorenzo Musetti torna sulle bestemmie in campo e rivela di aver interrotto il lavoro con lo psicoterapeuta: “Rivedermi è imbarazzante”. L’ammissione dopo un’altra stagione ai vertici del tennis italiano.
A cura di Michele Mazzeo
0 CONDIVISIONI
Immagine

Il 2025 di Lorenzo Musetti si è chiuso con la qualificazione e la prima vittoria alle ATP Finals, traguardo che conferma il suo salto definitivo nell'élite del tennis mondiale. Come Jannik Sinner, ha dovuto dare forfait per le finali di Coppa Davis con l'Italia (con gli azzurri di Volandri che hanno comunque trionfato a Bologna conquistando per la terza volta consecutiva l'ambitissima "insalatiera"), ma questa stagione resta certamente da incorniciare per il tennista classe 2002. Insieme ai risultati però è inevitabilmente tornato in auge anche un tema che lo accompagna da mesi: le bestemmie in campo, finite più volte al centro delle polemiche social e diventate ormai parte del racconto pubblico attorno al carrarino.

Nell'intervista concessa a "D" di Repubblica, il numero 8 del ranking non ha aggirato l'argomento. Anzi, lo ha affrontato con la sincerità che lo contraddistingue quando parla delle sue fragilità. "Le emozioni mi scassano, entro in una spirale negativa e mi flagello" ha spiegato, collegando le sue reazioni verbali alle difficoltà nel gestire quei momenti di picco che il tennis amplifica come pochi altri sport. Una vulnerabilità che, secondo Musetti, affonda nella sua natura: "Io sono toscano, da noi si urla…".

Immagine

Il tennista ammette di non essere orgoglioso di quelle derive, ma rifiuta l'idea di doversi trasformare in un atleta "politicamente corretto". "Non inseguo la perfezione, non sono politicamente corretto, il mio carattere è questo" ribadisce, pur sottolineando il tentativo di moderarsi. Per un periodo ha lavorato con uno psicoterapeuta proprio per affrontare la gestione emotiva, ma oggi la collaborazione è chiusa: "Per un po' mi sono fatto aiutare da uno psicoterapeuta, poi ho interrotto la collaborazione".

Il punto più delicato arriva quando parla di ciò che prova rivedendo quei comportamenti. "La situazione più imbarazzante? Rivedermi quando mi lascio andare a comportamenti che non mi appartengono", confessa. Ed è qui che Musetti chiede comprensione ai tifosi: sta lavorando per trovare continuità, per reggere meglio la pressione, per non cedere a quelle esplosioni che alimentano le critiche.

Immagine

Al netto delle polemiche, il 23enne rivendica però la sua unicità. Non vuole essere l'ennesimo prodotto "da catena di montaggio", ma un giocatore capace di rimanere riconoscibile anche nelle imperfezioni: "Credo di piacere proprio perché sono fuori dal coro".

Tra alti e bassi, cadute e reazioni, Musetti resta uno dei volti più identitari della nuova generazione azzurra. E mentre prova a contenere quelle espressioni blasfeme che lo rendono bersaglio facile, continua a spingere per definire la propria versione di equilibrio, senza snaturarsi. In campo, come fuori.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views