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Australian Open

Murray esplode agli Australian Open: “Ci tenete qui alle 3 senza neanche poter pisc**re”. Poi vince

L’epica partita tra Murray e Kokkinakis allungatasi fino a notte fonda, superando le 5 ore di gioco è stato contraddistinto anche dalla polemica del primo che ha poi trionfato. Nel suo mirino gli organizzatori dell’Australian Open e dell’ATP.
A cura di Marco Beltrami
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Questa edizione degli Australian Open si sta rivelando abbastanza turbolenta a giudicare dalle lamentele dei giocatori. Dopo lo sfogo di Djokovic sul pubblico molesto, ecco che anche Andy Murray si è fatto sentire nel corso della eccezionale partita vinta contro Kokkinakis. Una sfida infinita, che è riuscita a superare per intensità e spettacolo, anche quella che ha visto il britannico avere la meglio di Matteo Berrettini. E in questo spettacolo assoluto, in cui è successo praticamente di tutto, c'è stato spazio anche per una lunga e plateale esplosione di rabbia da parte del cinque volte finalista dello Slam aussie.

Questa è arrivata alla fine del quarto set, quando l'orologio segnava addirittura le 3 del mattino. Il match tra l'ex numero uno al mondo e il padrone di casa si è rivelato una maratona, andando a superare poi le cinque ore complessive. Eppure sembrava in discesa il discorso per Kokkinakis, che si era portato due set a zero, con il discorso ben messo anche nel terzo. Qui però è venuta fuori la grinta di Murray protagonista di un punto eccezionale, con una difesa strepitosa, segnale che la musica stava cambiando.

E a poco a poco il coriaceo britannico si è risollevato, mettendo alle corde l'australiano davanti ad un pubblico pazzo di entusiasmo per un confronto diventato eccezionale. Qualche tifoso troppo rumoroso è stato allontanato, Kokkinakis ha rimediato un piccolo infortunio, e Murray ha continuato a dare spettacolo anche a suon di incitamenti e di temperamento, dimenticando la placca di metallo inserita nella sua anca. Si è arrivati così al quinto e definitivo parziale, non prima però dell'ultima polemica da parte del giocatore scozzese.

In occasione della pausa in panchina, prima della ripresa delle ostilità, Murray ha messo da parte la gioia per il successo nel quarto parziale e si è lasciato andare, lamentandosi con l'arbitro. Oggetto della discussione il regolamento degli Australian Open e in generale dell'ATP, che permette solo un numero definito di toilet break, ovvero la pausa per fare ricorso al bagno. Murray che aveva già usufruito della sua, non si è potuto ripetere. Una situazione a suo dire assurda, considerata l'eccezionalità sia dell'orario notturno, sia della lunghezza del confronto.

Come al solito, Murray non ha rinunciato ad un linguaggio colorito pur riconoscendo l'impossibilità del giudice di sedia di poter fare eccezioni al regolamento che parla chiaro: "È irrispettoso che ci lasciate qui fuori alle ca**o di 3 del mattino  e non possiamo nemmeno andare a pisciare. È una mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutti i quanti e tu lo sai. So che non puoi fare niente". Effettivamente, considerando il grande dispendio di forze da parte di entrambi, non è una recriminazione del tutto campata in aria. E pensare che proprio Murray in passato si era lamentato di quei giocatori (come Tsitsipas) che esageravano con i toilet break. È anche colpa loro se l'ATP ha deciso poi di darsi una regolata. Alla fine però tutto dimenticato, visto che dopo poco meno di 6 ore di gioco è stato proprio lui a trionfare, in uno scontro epico tra i più belli della stagione.

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