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Medvedev diventa numero 1 e si schiera contro la guerra in Ucraina: “Pace per i bambini del mondo”

Daniil Medvedev è diventato il numero 1 ATP, ma nel giorno in cui diventa re del tennis il russo pensa alla Guerra in Ucraina e fa un appello per la pace.
A cura di Alessio Morra
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Quello di oggi è un giorno storico per il mondo del tennis. Perché Daniil Medvedev è ufficialmente il numero 1 del mondo, il 27° numero 1 ATP. La prima posizione l'ha raggiunta anche grazie alla sconfitta subita da Djokovic a Dubai, il russo nel complesso merita questo traguardo, storico pure perché negli ultimi 18 anni nessuno al di fuori dei fab four era riuscito a salire in vetta. Ma questo per tutti noi è un momento molto particolare, lo è ancora di più per gli ucraini e i russi. E Medvedev ha celebrato con un post questo traguardo, non si è incensato, non si è esaltato, ma ha fatto un appello per la pace, che deve esserci soprattutto per i bambini.

Si è ricollegato al discorso fatto dopo la finale degli Australian Open, che perse dopo aver vinto i primi due set con Nadal, il tennista russo, che non ha quasi celebrato la prima posizione mondiale e ha chiesto a nome dei bambini la pace:

Ricordate il discorso dopo la finale degli Australian Open? Oggi parlo a nome di tutti i bambini del mondo. Hanno dei sogni, la loro vita è appena iniziata, proveranno tante belle esperienze: i primi amici, le prime grandi emozioni. Tutto ciò che sentono e vedono è una cosa nuova nella loro vita. Per questo voglio chiedere la pace nel mondo, tra i Paesi. I bambini nascono con una fiducia interiore nel mondo, credono a tutto. Nelle persone, nell’amore, nella sicurezza, nella giustizia, nelle loro possibilità nel corso della vita. Stiamo uniti e mostriamo a loro che è vero, perché nessun bambino dovrebbe smettere di sognare.

Medvedev è il terzo tennista russo che diventa numero 1 del mondo e ha la possibilità di rimanere a lungo al vertice del tennis, considerato che Djokovic, il suo più diretto inseguitore rischia di non disputare una serie di tornei perché non si è vaccinato contro il Covid.

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