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Matteo Berrettini invoca un cambio di regolamento nel tennis: “La salute viene prima di tutto”

Impegnato nel torneo di Stoccolma, dove si è qualificato per il secondo turno, Matteo Berrettini spiega di stare bene fisicamente e auspica che l’ATP introduca una “regola del caldo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Berrettini è impegnato questa settimana in Svezia nel torneo ATP 250 di Stoccolma: il 29enne tennista romano sta cercando di risalire ancora una volta in classifica, dopo che i problemi fisici lo hanno fatto nuovamente precipitare nel ranking. Attualmente Berrettini è numero 61 al mondo, né potrebbe essere diversamente visti i suoi ultimi risultati: la sconfitta al primo turno di Shanghai per mano di Mannarino ha seguito quelle con Ruud al secondo di Tokyo (dove ha vinto l'unica partita da mesi a questa parte, con Munar), con Svrcina al primo di Hangzhou e con Majchrzak a Wimbledon. Difficile recuperare punti e morale se non si va avanti nei tornei, ma Matteo – che a Stoccolma ha vinto all'esordio contro il connazionale Zeppieri e giovedì mattina affronterà il francese Humbert – si dice fiducioso. Al contempo l'ex 6 al mondo coglie occasione per aggiungersi al coro di chi chiede all'ATP un cambio di regolamento per fare fronte alle condizioni ambientali talora molto difficili in cui si gioca.

Matteo Berrettini auspica l'introduzione di una "regola del caldo" nel tennis

Interpellato a Stoccolma sulla potenziale "regola del caldo" nel tennis – che entrerebbe in azione adottando misure adeguate per mitigarlo in casi estremi (le richieste arrivano da più parti dopo quanto accaduto nei recenti tornei asiatici) – Berrettini spiega: "Durante lo swing asiatico ho sperimentato condizioni mai viste prima. Hangzhou era in realtà più calda di Shanghai, ma il torneo era più piccolo, quindi nessuno lo sapeva. Faceva così caldo i primi giorni che non potevamo crederci. Per fortuna avevano un tetto e pioveva molto".

Matteo Berrettini stringe la mano ad Adrian Mannarino dopo la sconfitta al primo turno di Shanghai
Matteo Berrettini stringe la mano ad Adrian Mannarino dopo la sconfitta al primo turno di Shanghai

"Quando le condizioni sono così estreme, noi (dell'ATP Tour, ndr) dobbiamo fare quello che hanno fatto gli Slam: introdurre una regola sul calore o qualcosa del genere – continua Berrettini a ‘Tennis Masterr' – Non vogliamo che i giocatori si infortunino o che soffrano in quel modo. Alla fine, la salute viene prima di tutto, ma anche lo spettacolo: se i giocatori non si sentono bene, si ritirano. Non lo vogliamo. La maggior parte delle persone non capisce nemmeno quanto possa essere diverso giocare nello stesso torneo con solo 5 gradi in meno o in più".

Quanto al suo momento attuale, il romano si mostra positivo, pur consapevole dell'usura estrema cui è stato sottoposto dall'inizio della sua carriera: "Il mio corpo sta bene. Finché gioco così – correndo, lottando, urlando – sto bene. Pratico questo sport da molto tempo e ora il mio corpo sta pagando il conto".

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