Matteo Berrettini e il calvario degli infortuni: “A ogni starnuto salto dal dolore”

Matteo Berrettini avrebbe spaccato il mondo a pallate ma il calvario degli infortuni lo ha reso anima fragile. "A ogni starnuto salto dal dolore", ha mormorato. La fitta agli addominali obliqui, fascia muscolare particolarmente sollecitata per le torsioni del busto, lo ha riportato ancora una volta alla triste realtà di una condizione fisica che, dal 2021 (anno in cui hanno fatto capolino dolori e sofferenze) a oggi, è stata ostacolo e tormento. L'ultimo acciacco gli è capitato agli Internazionali di Roma e lo ha costretto al ritiro nel match contro Casper Ruud: è uscito dal campo in lacrime, accompagnato dagli applausi di incoraggiamento del pubblico e dal fairplay dell'avversario che gli ha chiesto scusa (scrivendolo sulla telecamera) per aver superato il turno in quel modo.
La frase disperata al suo staff dopo il ritiro contro Ruud
Nel "non me lo merito" sussurrato al suo staff c'è tutta la frustrazione provocata dalle sue tribolazioni che nel corso degli anni ne hanno pesantemente inficiato la carriera. E soprattutto ne hanno mortificato l'impegno e le ambizioni sul più bello. Proprio come accaduto a casa sua, dinanzi al suo pubblico, nel Masters 1000 dove ha perfino giocato in doppio col fratello e che era "uno degli obiettivi". Quasi sembra che la sorte si diverta a tormentarlo: cade, patisce, si rialza, assapora il gusto della competizione e poi crolla di nuovo. Sette ritiri negli ultimi 4 anni (comprese le assenze ai tornei, tra cui l'Open capitolino) perché non stava bene sono una situazione sfibrante, anche per un "martello" come lui.

Dal 2021 a oggi, 4 anni di infortuni: gli è successo di tutto
A Wimbledon 2021, in finale contro Djokovic, Berrettini ha sfiorato la gloria ma da allora in poi non è mai stato più lo stesso. In estate rinunciò alle Olimpiadi di Tokyo per un risentimento muscolare alla gamba sinistra e a novembre dello stesso anno si fece male alle Atp Finals di Torino contro Zverev. Lui finì nel cono d'ombra, al suo posto entrò Jannik Sinner che il palcoscenico non lo ha mai più abbandonato fino a diventare il numero uno al mondo.
Il 2022 passò a singhiozzo tra fisioterapie, riabilitazione e un'operazione alla mano destra, oltre al "solito" problema agli addominali e un disturbo al piede sinistro. A frenarlo nel 2023 furono un malessere al polpaccio destro, ancora dolorini agli addominali e una brutta distorsione alla caviglia che lo mise fuori gioco agli US Open. Non ce la faceva nemmeno a camminare, andò via in sedia a rotelle dopo le urla in campo. Tutto finito? A settembre 2024 alzò bandiera bianca sempre per fastidi ai muscoli dell'addome. Lunedì sera la scena s'è ripetuta ed è stata tristissima.
Berrettini sa cosa lo aspetta: "Rischio 3 mesi senza giocare"
Berrettini attende gli accertamenti medici ma sa già cosa lo aspetta: "Dopo so già quello che succede – ha raccontato in conferenza stampa, sostenuta con gli occhi nascosti dal cappellino ben calcato in testa e la voce rotta dall'emozione -. Rischio di stare tre mesi senza giocare. A ogni starnuto salto dal dolore. Non volevo che mi accadesse ancora. Credo… spero di essermi fermato in tempo". In realtà aveva già capito che sarebbe andato incontro a una giornata difficile: fino all'immediata vigilia dell'incontro pensava di non farcela. "Poi ho voluto provarci e la reazione del mio corpo un po' mi ha sorpreso". La fitta avvertita è stata un segnale chiaro: doveva fermarsi. Ancora una volta.