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US Open 2025 di tennis

Lorenzo Fares, telecronista degli US Open: “Vengo insultato perché dico che Sinner è ‘l’italiano'”

Lorenzo Fares, telecronista di SuperTennis, ha commentato la semifinale degli US Open tra Sinner e Auger-Aliassime. Dopo ha scoperto di essere finito nel mirino per avere definito Jannik più volte l’italiano.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner è in finale pure agli US Open. Sfiderà ancora una volta Carlos Alcaraz, con il quale sta dando vita a una rivalità che è già mitica e che diventerà epica. Il numero 1 della classifica ATP in semifinale ha dovuto giocare più di tre ore per avere la meglio su Auger-Aliassime. Durante quella partita sui social, purtroppo, in parecchi hanno preso di mira Lorenzo Fares. L'ottimo telecronista di SuperTennis ha denunciato le offese dei leoni da tastiera, che lo hanno criticato per aver definito in alcune occasioni Sinner: ‘l'italiano'.

Fares definisce Sinner l'italiano e si scatenano le polemiche

Le polemiche sono sempre dietro l'angolo, gente faziosa è dovunque e sui social in parecchi danno il peggio. Il buon Lorenzo Fares ha realizzato la telecronaca di Sinner-Auger-Aliassime per SuperTennis e dopo averla conclusa ha scoperto di essere finito nel miro degli haters che lo hanno criticato perché parlando di Sinner in più di un'occasione è stato definito ‘l'italiano'. Che non è altro che la verità. Perché Sinner rappresenta l'Italia, è nato in Italia e sembra destinato a diventare il più grande sportivo italiano di tutti i tempi.

Il post del telecronista di SuperTennis

A qualcuno però evidentemente questa definizione non è piaciuta e per Fares sono arrivate parole orribili. Il telecronista con grande garbo ha rimarcato l'accaduto e sui social ha scritto: "Sono onesto, rimango esterrefatto quando leggo da più parti gente che si indispettisce perché in telecronaca definiamo Jannik Sinner "l'italiano". In 17 anni ho letto le critiche più svariate, molte più che legittime perché (per carità) non si finisce mai di imparare. Ma dover leggere insulti (sì, anche quelli) per aver usato un sinonimo (mai essere ripetitivi in una telecronaca di ore) che rispecchia perfettamente la verità (Sinner, in effetti, è italiano) è veramente una delle cose più strampalate che mi sia capitato di sentire, anche perché l'abbiamo SEMPRE definito così, ma solo ora alcuni se ne accorgono".

Ha chiuso il discorso dicendo: "O sono nuovi seguaci del tennis, e me ne compiaccio, o è accaduto qualcosa in queste due settimane circa la nazionalità di Sinner che, confesso, mi è sfuggito. Di sicuro fare polemica, anche sgradevole e personale, su una cosa così sciocca fa capire molto sul clima che si è creato. E sul futuro non c'è da essere molto ottimisti".

Troppe critiche per chi commenta il tennis

Si è d'accordo con Fares a priori, ma pure perché, anche per chi scrive, vale la stessa regola: non si può essere ripetitivi. Quindi per definire Sinner, e non potendolo citare decine di volte sempre con il cognome, va usato anche ‘l'italiano', oltre che chiamarlo Jannik, o definirlo il numero 1 o il campione di Wimbledon in carica, oltre il miglior tennista italiano di sempre.

Di sicuro chi commenta il tennis, ora che si sono molti più tifosi, che conoscono poco questo sport e tutto il suo mondo, giudicano con logiche calcistiche, ha una vita molto più complicata. E purtroppo Fares è solo l'ultimo della serie. Barbara Rossi venne aspramente per il commento della finale del Roland Garros, così come Elena Pero per quella di Wimbledon.

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