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Le paure e il realismo di Federer e Nadal: il tennis ha ancora bisogno di loro

L’inaspettato ko di Federer ad Halle e la rinuncia di Nadal a Wimbledon e alle Olimpiadi sono due situazioni che inevitabilmente preoccupano tutti gli appassionati di tennis. I due campioni devono fare i conti purtroppo con gli infortuni e con il tempo che passa. Ecco allora la necessità di una gestione più oculata per continuare a giocare e regalare emozioni.
A cura di Marco Beltrami
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La sconfitta di Federer ad Halle contro Auger-Aliassime e l'annuncio di Nadal sulla rinuncia a Wimbledon e alle Olimpiadi sono le notizie che hanno catalizzato l'attenzione nelle ultime 24 ore nel mondo della racchetta. Due situazioni che inevitabilmente preoccupano tutti gli appassionati di tennis, due ulteriori segnali che purtroppo il tempo passa e bisogna prenderne atto. Se l'elvetico sta provando a rientrare a pieno regime dopo il lungo stop e l'intervento al ginocchio, lo spagnolo è costretto a fermarsi per recuperare dalle fatiche della terra rossa per ricaricare le energie. Entrambi sono entrati nella fase finale della loro carriera e stanno provando comunque a gestirsi al meglio per provare a regalarci ancora quelle emozioni di cui abbiamo bisogno.

Il tonfo di Roger Federer ad Halle non è stato assolutamente attutito da quell'erba su cui ha scritto pagine meravigliose di storia dello sport. Dopo aver deciso di ritirarsi agli ottavi di finale del Roland Garros (non volendo sforzare ulteriormente il fisico dopo 3 partite di cui due molto dure), lo svizzero è tornato nel suo "giardino di casa" senza però riuscire a superare al secondo turno il giovane ostacolo canadese. Una situazione che ha fatto riapparire i fantasmi di Ginevra, quando il "maestro" si era arreso ad Andujar.

Quali segnali ha avuto Roger? Cosa si devono aspettare i tifosi in vista di Wimbledon? Nel post-partita, l'ex numero 1 al mondo si è mostrato stupito soprattutto per l'atteggiamento sfoderato nel terzo set contro Auger-Aliassime, ma intenzionato a lavorare duro: "Ti viene da chiederti perché succeda ma fa parte del percorso e devi essere pronto ad affrontarlo". In queste ultime parole c'è la consapevolezza di chi sa quello che può "dare" oggi in campo, a quasi 40 anni e con uno stop importante alle spalle. Una situazione che non può che aggiungere un ulteriore appeal al suo Wimbledon che sarà una vera e propria prova del nove per il suo futuro tennistico.

Una consapevolezza che ha anche Rafa Nadal reduce da tante battaglie sulla terra rossa. Impossibile giocare ovunque e sempre come faceva anni fa, quando il "guerriero" di Manacor sfoderava ancora i pinocchietti e le canotte. Adesso anche lui, seppur più giovane del suo amico-nemico Federer, deve fare i conti con la carta d'identità e con un fisico che inevitabilmente risente delle fatiche del passato e del presente. Ecco allora la decisione sofferta, ma inevitabile ,di rinunciare a Wimbledon e alle Olimpiadi, non due tornei qualsiasi insomma. Il tutto per poter recuperare e non correre il rischio invece di doversi fermare dopo e per più tempo.

Quello che è certo è che dovremo tutti iniziare ad abituarci a non vedere con costanza Roger Federer e Rafa Nadal, con il loro stile molto diverso, regalare emozioni sul campo da tennis. Una paura che forse serpeggia anche nell'animo degli stessi due giganti del tennis. Tennis che però ha ancora bisogno di loro, e dei loro colpi eccezionali. Ecco allora che forse tutti gli appassionati accetterebbero di buon grado il compromesso di qualche partita e torneo in meno, pur di vederli ancora in campo almeno per un altro po'.

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