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Sinner chiede a Medvedev di svelargli il segreto del suo tennis: “Tu non ne hai bisogno Jannik”

Jannik Sinner ha avuto l’opportunità di porre una particolare domanda tecnica a Medvedev, che ha risposto in modo non banale.
A cura di Marco Beltrami
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C'è anche Jannik Sinner nel gruppo dei giocatori che hanno avuto l'opportunità di fare una domanda a Daniil Medvedev. Il tennista russo in un simpatico video sul profilo ufficiale dell'ATP Tour ha risposto ai curiosi quesiti di alcuni dei suoi celebri colleghi. Anche il numero due del mondo si è voluto togliere un dubbio, sul modo particolare di giocare in risposta al servizio del suo rivale.

"Come puoi rispondere da così lontano nel campo?". Questa la domanda posta da Jannik con riferimento alla posizione di Medvedev che va quasi spesso a ridosso dei teloni, nei turni di servizio degli avversari. Un atteggiamento tattico che in pochi adottano, e che è motivo di grande curiosità nel circuito.

La risposta del russo è stata esaustiva, e non sono mancati i complimenti per quell'avversario che nelle ultime cinque partite lo ha sempre battuto dopo aver collezionato inizialmente 6 sconfitte. Daniil ha infatti spiegato: "Penso che Jannik abbia un tale talento… sì Jannik, hai davvero talento e puoi provare anche tu a giocare così. Vedrai che sarai in grado di farlo".

Al contrario di Medvedev però Sinner potrebbe non averne bisogno, alla luce del suo modo di giocare: "Non sono sicuro che tu ne abbia bisogno con il tuo gioco. È facile quando rispondi da così lontano colpire più forte la pallina alta sopra la rete. E comunque la stessa rimbalzerà sicuramente prima della linea di fondo dell'avversario, perché sei così lontano che è davvero difficile sbagliare. Ecco perché gioco così".

D'altronde Medvedev ne aveva parlato in una celebre intervista agli Australian Open, torneo in cui era stato sconfitto poi in finale proprio da Sinner. In quell'occasione Daniil si era reso protagonista di un vero e proprio show, con tanto di replica dei movimenti a gioco fermo.

Il tutto spiegando anche i rischi di questo tipo di atteggiamento legato alla possibilità di trovare avversari abili nelle palle corte, come Alcaraz: "Lo porto sempre come esempio, ricordo Alcaraz a Indian Wells… ha uno dei migliori drop shot se non il migliore del gioco. Ha effettuato circa 10 drop shot vincenti contro di me nella finale di Indian Wells. Poi a Miami ho giocato contro i ragazzi e all'improvviso tutti hanno fatto drop shot contro di me. Però attenzione se il tuo drop shot non è perfetto, vincerò il torneo".

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