La storia di questa locandina con Sinner e Alcaraz a Wimbledon che ha fatto gridare allo scandalo

Era il giugno 2023 quando una speciale locandina di presentazione di Wimbledon sollevò un piccolo polverone. Questa particolare creazione artistica era incentrata su un disegno con in primo piano Sinner e Alcaraz nella pancia dell'All England Club, con alle loro spalle, in secondo piano, Djokovic, Federer e Nadal, e poi a seguire, più defilati, tanti altri campioni. A guardarla oggi, non si può non considerare ancor di più quell'immagine estremamente profetica.
Sinner, Alcaraz e la locandina di Wimbledon 2023
Con Sinner e Alcaraz pronti a sfidarsi nella finale di Wimbledon 2025, dopo quella del Roland Garros, arriva un'altra conferma di quanto questi due giocatori siano i protagonisti di una rivalità destinata a fare ulteriormente la storia del tennis. Dopo che nella scorsa annata i primi giocatori del ranking si sono divisi gli Slam, anche nel 2025 il copione si sta ripetendo, con Jannik vincitore in Australia e Carlos a segno a Parigi, dopo la battaglia con il suo rivale. Ora la prima finale a Wimbledon, con un dato speciale per Sinner: è riuscito a conquistare la finale in tutti gli Slam disputati.
Insomma, a guardare oggi quella locandina bisogna ammettere che i vertici di Wimbledon erano stati lungimiranti, visto che poi Alcaraz ha vinto le ultime due edizioni e Sinner, comunque, ha raggiunto la sua prima finale, da numero uno al mondo.
La polemica sulla locandina di Wimbledon, perché fece tanto discutere
Quindi la polemica, incentrata sul fatto di aver anteposto i due giovani campioni a mostri sacri del tennis, si è rivelata del tutto campata in aria. Lo stesso Djokovic, per esempio, ha perso due finali di fila contro Alcaraz e, in questa edizione, ha ceduto il passo a Sinner. C'era stato anche un altro motivo per cui tanti britannici si erano arrabbiati per quella locandina: ovvero la mancata presenza di Andy Murray, il campione inglese due volte vincitore del titolo. Una scelta che resta, ancora oggi, particolare.