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La partita drammatica di Emma Raducanu: “Sentivo la pelle che si strappava dalle mani”

La tennista britannica racconta il match che le ha dato la qualificazione in semifinale al Citi Open. Le parole che utilizza per spiegare come si è sentita in quei momenti dicono tutto: “Penso di essere morta circa tre volte in quella partita”.
A cura di Maurizio De Santis
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Emma Raducanu guarda la mano destra e spiega all'intervistatrice il dolore provato a causa delle vesciche durante la partita contro la colombiana Osorio.
Emma Raducanu guarda la mano destra e spiega all'intervistatrice il dolore provato a causa delle vesciche durante la partita contro la colombiana Osorio.

Emma Raducanu è entrata nei quarti di finale del Citi Open di Washington DC ma ha dovuto stringere i denti per la determinazione dell'avversaria (la colombiana Camila Osorio battuta 7-6, 7-6) e per il dolore che provava per impugnare la racchetta.

Caldo umido. Sudore e fatica. Fiato che manca e cuore che sembra esplodere in petto. Stress fisico. Una partita durata lo spazio di due set ma lunga 2 ore e 50 minuti, disputata in condizioni estreme sul cemento. E quella sensazione dolorosa della pelle che sembrava stapparsi via dalle mani a ogni colpo.

La giornalista prende la mano della tennista britannica e la mostra verso le telecamere.
La giornalista prende la mano della tennista britannica e la mostra verso le telecamere.

Una gara folle prima che un violento temporale concedesse una piccola tregua – provocando la sospensione di altri incontri del torneo – ma lasciasse nell'aria ancora sabbia e calore. Esausta, così la tennista britannica si è raccontata nelle interviste subito dopo la sfida con la sudamericana.

Ogni tanto abbassava lo sguardo, toccava l'arto che era stata costretta a farsi medicare nel corso della gara (qualcosa del genere è successo anche a Osorio), col rischio di dover dare forfait evitato tenendo duro nonostante tutto e avesse voglia di urlare per le fitte.

Emma Raducanu distrutta dal dolore e dalla fatica al termine del match del Citi Open contro Osorio.
Emma Raducanu distrutta dal dolore e dalla fatica al termine del match del Citi Open contro Osorio.

Le parole che utilizza per spiegare come si è sentita in quei momenti dicono tutto. Sono semplici e d'impatto: "Penso di essere morta circa tre volte in quella partita e di essere tornata… onestamente proprio non so come ho fatto a rientrare".

La giornalista che è in campo accanto a lei le chiede di mostrare la mano. La impugna, la tira su e la mostra alla telecamere perché si vedano i segni della battaglia. Raducanu sta al gioco, non ha nemmeno più la forza per abbozzare un sorriso.

"All'inizio della partita stavo bene – ha aggiunto la campionessa in carica degli Us Open – poi durante la partita sono stata male… ho provato una brutta sensazione. Ho avuto l'impressione che la pelle si stesse strappando dalle mani".

In semifinale Raducanu avrà dinanzi a sé la russa Liudmila Samsonova: è a lei che contenderà l'accesso alla semifinale. Come arriverà all'incontro? Nessuna scusa, nessun dolore. Darà tutto, come sempre e come fatto contro la colombiana. E sa già che sarà durissima. "È un'avversaria che gioca molto all'attacco e ha la capacità di toglierti l'iniziativa del gioco dalle mani. Devo solo recuperare al meglio che posso".

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