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Torneo di Wimbledon 2025

Jarry protesta, sa che qualcosa non va nel match con Norrie: la Regola 20 non è applicata

Nicolas Jarry ha protestato vivacemente col giudice di sedia durante il match poi perso con Cameron Norrie a Wimbledon: “Allora, qual è la regola? È una tua interpretazione? Se non c’è una regola, dimmelo e non potrò farci niente”. Il cileno aveva ragione: esiste la Regola 20, che non sembra essere stata applicata a dovere.
A cura di Paolo Fiorenza
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Persi Jack Draper e Emma Raducanu, l'Inghilterra tennistica si aggrappa a Wimbledon al redivivo Cameron Norrie, che sta provando a risalire in classifica dopo essere stato numero 8 tre anni fa. Il 29enne mancino nato a Johannesburg in Sudafrica da padre scozzese e madre gallese si è qualificato per i quarti di finale – dove affronterà martedì, chiaramente da sfavorito, il campione in carica Carlos Alcaraz – battendo Nicolas Jarry in una battaglia di cinque set durata 4 ore e mezza. Il match contro il cileno ha vissuto un momento polemico dopo i primi due set vinti da Norrie, quando Jarry ha protestato con l'arbitro per qualcosa che secondo lui stava violando chiaramente le regole: il comportamento del britannico quando era al servizio, precisamente tra la prima e la seconda palla.

Norrie aveva appena vinto il secondo set al tie-break ed era uscito dal campo per una sosta in spogliatoio, quando un frustrato Jarry seduto al fianco del seggiolone dell'arbitro gli si è rivolto per sapere da lui quale fosse la regola del tempo massimo che un tennista deve rispettare tra primo e secondo servizio: "Allora, qual è la regola? È una tua interpretazione? Il problema è: è normale farlo quando influisce sull'altro giocatore? Devi intervenire o devo solo sopportare? Può smettere di farlo, non è un tic nervoso. È qualcosa che può controllare. Io devo giocare con qualcosa che mi influenza. Si può cambiare, non è qualcosa che non si può cambiare. Voglio solo giocare secondo le regole perché mi riguardano. Se non c'è una regola, dimmelo e non potrò farci niente".

Nicolas Jarry protesta col giudice di sedia durante il match con Cameron Norrie
Nicolas Jarry protesta col giudice di sedia durante il match con Cameron Norrie

Il commentatore della BBC ed ex tennista John Lloyd a quel punto ha commentato in diretta quello che stava accadendo: "In realtà è insolito. Si fanno molti palleggi con il secondo servizio, ma non credo ci sia una regola". E invece la regola c'è, anche se non è stringente e precisa quanto ai secondi che devono trascorrere, così come invece lo è tra la fine di un punto e quello successivo, quando un cronometro posto sul campo scandisce il countdown dello ‘shot clock', dando 25 secondi ai due tennisti (sia chi serve che chi riceve) per essere pronti a giocare.

La fattispecie del tempo concesso tra prima e secondo palla di servizio è disciplinata dalla regola 20 del regolamento ITF, che recita così per quanto riguarda chi batte: "Se il primo servizio è sbagliato, il battitore dovrà servire di nuovo senza ritardo". Quel "without delay" lascia dunque margine discrezionale all'arbitro se intervenire o meno, punendo con un warning e poi eventualmente con ulteriori sanzioni il colpevole dell'infrazione.

La regola 20 sul "seconde service"
La regola 20 sul "seconde service"

Che Jarry non avesse tutti i torti nella sua protesta lo ha riconosciuto anche successivamente nel match l'ex numero uno inglese Tim Henman, che ha contato i palleggi fatti da Norrie prima del secondo servizio: "Sono stati 22 rimbalzi con la racchetta… è insolito". E Lloyd era d'accordo: "È troppo. Non capisco".

Il cileno ha poi portato il match al quinto set, arrendendosi alla fine nel tripudio degli spettatori dell'All England Club. Dopo la partita i due si sono stretti la mano in modo teso, frangente commentato in maniera tranquilla da Norrie successivamente: "Mi ha detto che ero un po' troppo esplicito nell'esultare durante il match, ma quella è la mia energia. Io gli ho detto che ha lottato benissimo ed è stato un incontro fantastico. Ho apprezzato molto anche i tifosi cileni, che mi hanno applaudito alla fine".

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