Jannik Sinner svela come vive a New York durante gli US Open: esce dall’hotel solo in due casi

Durante gli US Open la vita di Jannik Sinner a New York è molto semplice, quasi monastica considerate le regole che segue e i ritmi che ha. Resta in hotel a riposare. Si sveglia e va agli allenamenti. Poi torna di nuovo in stanza a schiacciare un pisolino. E, oltre a recarsi al campo, esce solo in un'altra occasione: per andare al ristorante italiano a mangiare qualcosa, facendo molta attenzione alle pietanze che gli portano a tavola. Nella metropoli in cui si dorme poco e niente, lui dorme e basta. "Cerco di rilassarmi il più possibile per fare le robe al meglio qua", svela in conferenza stampa. È ligio al dovere, certosino nella giornata calibrata per arrivare preparato agli incontri.
La vita monastica di Sinner nella Grande Mela
Nel ventaglio di domande a cui Sinner ha risposto ce n'è stata anche una un po' diversa rispetto a quelle strettamente agonistiche. Un giornalista italiano gli ha chiesto come ha trascorso finora il tempo in una delle città più belle affascinanti al mondo, se ha visitato alcuni posti in particolare, di quelli divenuti iconici perché teatro di molte pellicole di successo. Jannik ha risposto nell'unico modo per lui possibile visto che non ama concedersi distrazioni.
"Non lo so onestamente, perché questa città è tanto diversa – ha ammesso -. Sembra quasi che sei in un film, a volte. Mi riposo tanto, non esco tanto fuori. Sto tanto in hotel, cerco di dormire il più possibile per fare le robe al meglio qua ai campi. Poi torno e mi riposo di nuovo".
Dove va a mangiare nella Grande Mela, sceglie ristoranti italiani
Prima il dovere poi il piacere. È il vecchio adagio che riassume bene qual è l'approccio che Sinner tiene in occasione di appuntamenti così importanti. E quello attuale lo è anche di più sia perché è l'ultimo dei Grandi Slam della stagione sia perché porta in dote punti pesanti nel ranking: li ha visti scalati in quanto detentore del titolo, se vince di nuovo li riavrà tutti e consoliderà il primato in classifica. Jannik si comporta sempre allo stesso modo, è la sua routine agonistica.
Perché cambiarla se finora gli ha dato solo benefici? Non ne ha alcuna intenzione. "È da un po' di anni che ho questo approccio nei Grandi Slam, cerco di sprecare quante meno energie possibili. Il mio approccio è così. Non sto dicendo che il mio è giusto e quello di qualcun altro è sbagliato. Ognuno lo vive in modo diverso, il mio è questo". Ultima piccola concessione, il campione di San Candido racconta quali sono i ristoranti in cui a New York va a mangiare. "Ho i miei qui… sono sempre italiani, quindi siamo sempre abbastanza tranquilli".

Sinner verso la semifinale con Auger-Aliassime
La vittoria contro Lorenzo Musetti, che è uscito stordito dalla sfida con l'alto-atesino, gli ha spianato la strada verso la semifinale a Flushing Meadows con Felix Auger-Aliassime poi chissà, arriverà anche il match per il titolo da vincere per prestigio personale e sportivo, così da restare numero uno al mondo e respingere l'assalto di Carlos Alcaraz. Per farlo, sa che deve conservare la massima concentrazione possibile per contare su tutte le energie a disposizione.