Il fratello di Berrettini racconta il riscaldamento di Sinner prima di Ruud: ha visto cose “inumane”

Casper Ruud non se l'è presa, anzi ha confessato che "è stato divertente" essere triturato da Jannik Sinner nei quarti di finale degli Internazionali d'Italia a Roma, una lezione durissima durata appena un'ora di gioco, in cui l'attuale numero 7 al mondo ha conquistato un solo game. "È la prestazione più vicina alla perfezione che abbia mai visto da giocatore in campo", ha sintetizzato il norvegese, e non c'è molto da aggiungere. L'ottimo Casper, fresco vincitore di un 1000 a Madrid – mica un torneo condominiale – e dunque caldissimo nel periodo, contro Sinner ha fatto la figura di uno sparring partner. Chi sparring di Jannik lo è stato nel vero senso della parola, e lo ha fatto proprio prima del match con Ruud, è stato Jacopo Berrettini: il fratello minore di Matteo, che è numero 336 al mondo, ha raccontato cosa ha visto di "inumano" in quella macchina da tennis che stava dall'altra parte del campo.
Jacopo Berrettini ha visto un mostro: "Sinner ha una capacità inumana"
"Tra due orette giocherò con Jannik Sinner, lo scalderò per il match contro Ruud di stasera – ha spiegato il 26enne Jacopo nel video pubblicato sul profilo ufficiale della Federtennis – Sicuramente una cosa impressionante è che sembra che giochi sempre al cesto (l'allenamento in cui il giocatore colpisce una serie di palle consecutive e ravvicinate, servite dall'allenatore prendendole da un cesto, ndr), perché ha un tempo sulla palla e una capacità di controllare il suo corpo che è veramente inumana".
Il paragone con Djokovic: "Solo lui mi ha dato la stessa impressione"
Il fratello di Berrettini conosce solo un altro tennista uguale a Sinner da questo punto di vista, qualcuno che ha fatto la storia di questo sport, Novak Djokovic: "Io ho giocato con gente molto forte e devo dire che come lui forse solo Djokovic mi ha dato questa impressione. Ogni palla che gli giochi dà l'idea che lui sappia già dove arriva, a che velocità, come rimbalza, cioè veramente, sembra che stia facendo cesto. Lui riesce in qualsiasi situazione ad arrivare e a tirare con una velocità e una pesantezza impressionante. Questa è l'impressione che dà anche durante i match, perché lo vedi che è in un controllo del suo corpo, dell'azione, del punto impressionante. Diciamo che tante persone colpiscono bene, ma poche persone arrivano così bene sulla palla e lui non a caso è il numero uno al mondo, però su questo è veramente speciale".

Il campione che si vede in campo è peraltro l'altra faccia di un ragazzo splendido fuori: "È sicuramente una persona molto umana, molto empatica, nella sua posizione potrebbe anche fregarsene un po' di tutti e andare per la sua strada, invece non lo fa mai – spiega Jacopo – Così come lo fa con me lo fa anche con le persone fuori, quando ci alleniamo è sempre molto disponibile , molto anche gentile nel rivolgere anche un semplice sorriso, un saluto al pubblico". Un numero uno, insomma: Jannik Sinner.