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Il Covid minaccia gli Australian Open: 72 tennisti in quarantena dopo i casi sui voli per Melbourne

Sono 72 i tennisti dell’Australian Open in quarantena dopo che sono state registrate nuove positività al Covid-19 all’arrivo sul territorio australiano e dovranno rimanere in camera per 14 giorni. La diversità di isolamento che stabilisce la regolamentazione sanitaria permette ad alcuni di avere a disposizione cinque ore al giorno per allenarsi in campo e in palestra mentre gli altri non potranno. A conti fatti la maggioranza degli atleti possono lasciare le loro stanze fino al 30 gennaio, il giorno prima dell’inizio dei tornei pre-Open.
A cura di Vito Lamorte
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Sono 72 i giocatori in quarantena prima dell'Australian Open dopo che sono state riscontrate positività al Coronavirus sui voli charter che hanno portato giocatori, allenatori, funzionari e media a Melbourne per il torneo di tennis che apre la stagione del Grande Slam. Questi atleti non potranno lasciare le loro stanze d'albergo e allenarsi per 14 giorni: in questo modo ci saranno alcuni che potranno prepararsi per il torneo, scendendo in campo per cinque ore al giorno; mentre altri non potranno proprio uscire perché in Australia ci sono due tipologie di isolamento da rispettare. A conti fatti la maggioranza degli atleti possono lasciare le loro stanze fino al 30 gennaio, il giorno prima dell’inizio dei tornei pre-Open.

Gli organizzatori del torneo australiano hanno confermato domenica che l'ultimo caso ha coinvolto un passeggero sul volo da Doha a Melbourne, che non era un membro del contingente di gioco ma tutti i 58 passeggeri di quell'aereo, inclusi i 25 giocatori, ora non possono lasciare le loro stanze d'albergo per 14 giorni. C'erano già 47 giocatori in quarantena "dura", dopo che erano state riscontrare tre positività su un volo charter arrivato da Los Angeles e da Abu Dhabi; e alcuni hanno espresso rabbia per essere stati classificati in questo modo solo per essere a bordo di quei voli con persone che avevano contratto il Covid-19 ma il governo locale e le autorità sanitarie hanno detto che tutti i giocatori sono stati avvertiti in anticipo dei rischi. Il premier dello stato di Victoria, Daniel Andrews, in una conferenza stampa ha dichiarato: "Ci sono state un po ‘di polemiche da parte di un certo numero di giocatori sulle regole, che si applicano a loro come si applicano a tutti gli altri, e sono stati tutti informati su questo prima che arrivassero e quella era una condizione su cui sono venuti. Non c'è trattamento speciale qui … perché un virus non ti tratta in modo speciale".

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I giocatori sono stati avvertiti che la violazione delle regole potrebbe comportare pesanti multe o essere spostati in un complesso di quarantena più sicuro con la polizia davanti alle stanze. I primi tre test positivi sono stati annunciati sabato e i successivi due nelle 24 ore successive: tutti e cinque i casi erano risultati negativi prima di imbarcarsi sui loro voli per l'Australia e ora sono stati tutti trasferiti in un hotel.

Gli organizzatori dell'Australian Open hanno affermato che 17 voli charter da sette destinazioni internazionali hanno portato 1.200 persone in Australia per il tenni: l'Open inizia l'8 febbraio dopo una settimana di tornei di riscaldamento a Melbourne Park e l'ATP Cup. Diversi giocatori, tra cui Sorana Cirstea della Romania, Belinda Bencic della Svizzera e Yulia Putintseva del Kazakistan, si sono lamentati nei post sui social media che le regole sembravano essere cambiate tra ciò che hanno visto prima di viaggiare in Australia e ciò che veniva imposto a Melbourne ma il commissario per la sanità ha respinto tali affermazioni.

I confini internazionali dell'Australia sono chiusi ai turisti, sebbene ci siano esenzioni in circostanze speciali e tutti coloro che arrivano devono fare la quarantena obbligatoria. Ogni stato australiano ha le proprie limitazioni e nello stato del Victoria, che ha come capitale Melbourne, ci sono stati gli 810 dei 909 decessi per Covdi-19 in Australia. Alcuni come Djokovic, Rafael Nadal e Serena Williams sono coinvolti in un evento ad Adelaide il 29 gennaio e sono volati direttamente ad Adelaide per iniziare il periodo di quarantena ma, finora, non sono stati segnalati casi di Coronavirus in quella zona.

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