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Il caso del mancato incontro tra l’Italia di Coppa Davis e Mattarella: cosa è successo davvero

Cosa è successo davvero in occasione del mancato incontro tra la squadra italiana di Davis e il presidente Mattarella. Tutto rinviato, ma alla base le presunte frizioni tra Binaghi e Malagò.
A cura di Marco Beltrami
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L'incontro tra la squadra italiana di tennis reduce dalla vittoria della Coppa Davis e il presidente della Repubblica Mattarella è diventato un caso. Dopo la nota che confermava la visita di Sinner e compagni al Quirinale il 21 dicembre è arrivata la smentita con rinvio a data da destinarsi da parte del numero uno della Federtennis Angelo Binaghi che ha fatto riferimento anche alle vacanze dei freschi campioni. Dietro questo "corto circuito" ci sarebbero, stando alle indiscrezioni di Corriere.it, i rapporti non idilliaci tra il patron della FITP e il presidente del Coni Malagò

Innanzitutto la visita si farà ma in una data da concordare anche perché in una nota, il presidente della Repubblica ha ribadito la volontà di incontrare la squadra di capitan Volandri al completo: "Vi attendiamo in qualsiasi giorno da voi scelto". C'è dunque la volontà di andare oltre quelle che sarebbero le presunte frizioni tra Binaghi e Malagò. D'altronde il primo dal canto suo ha dichiarato: "Sarà un onore andare al Quirinale e siamo felici della disponibilità del presidente. Con il ministro dello Sport Abodi, unico che ci rappresenta, sarà scelta una data". 

Proprio lui aveva fatto riferimento all'assenza degli alfieri della Davis, pronti a partire per le meritate vacanze, alimentando le indiscrezioni sulla data non concordata tra Malagò e quelli che sono stati i protagonisti del successo, che avevano già preso altri programmi. In realtà quella delle vacanze potrebbe essere solo una conseguenza di quanto accaduto tra Malagò e Binaghi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso stando sempre al racconto del Corriere della Sera potrebbe essere arrivata a Torino in occasione delle Finals. In quell'occasione Malagò con il ministro Giorgetti assistette alla semifinale tra Sinner e Medvedev.

L'esponente delle istituzioni dopo la gara scese negli spogliatoi in compagnia di Binaghi per conoscere dal vivo Sinner.  Malagò in questa occasione venne lasciato fuori e s'infuriò, per una situazione diventata dunque non delle migliori. Qui la situazione a quanto pare è diventata "tesa", con il mancato accordo poi sull'incontro al Quirinale, legato anche alla possibile telefonata "anticipata" di Malagò addirittura durante i festeggiamenti, non gradita poi da Binaghi.

D'altronde che tra i due le cose non fossero delle migliori lo si è capito anche dalle rispettive dichiarazioni. Binaghi a Sky dichiarò: "Io credo che questa Davis la dobbiamo anche dedicare un po' all'attuale presidente del Coni, Giovanni Malagò, che in tutti questi mesi nonostante questi successi sportivi e organizzativi non ha trovato la forza di fare una volta i complimenti al movimento e alla federazione. Una grande caduta di stile. Io credo che questi ragazzi gli faranno trovare il coraggio per farlo nei prossimi giorni". 

Questa la replica di Malagò riportata dal Corriere della Sera: "I complimenti al mondo del tennis per la Coppa Davis? Certo che li ho fatti. Se uno casca in queste trappole si fa un torto allo sport e a questi ragazzi, non è giusto nemmeno per un secondo far passare in secondo piano questa impresa sportiva. Credo che nella vita bisogna volare alto e se lo si fa non c'è niente di peggio di finire in questa palude”.

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