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Dubai non è l’Australia, ovazione per Djokovic: “Ma a Indian Wells non posso andare”

Novak Djokovic è tornato in campo dopo tre mesi rispetto a quanto accaduto in Australia. Applausi e incitamenti hanno scandito il match contro Musetti all’ATP di Dubai. Ma il suo futuro resta un’incognita: non sa ancora a quali tornei potrà partecipare.
A cura di Maurizio De Santis
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Djokovic ricambia l'affetto dei tifosi a Dubai alzando le braccia al cielo.
Djokovic ricambia l'affetto dei tifosi a Dubai alzando le braccia al cielo.

Tre mesi dopo l'Australia e un casus belli divenuto oggetto di politica internazionale. Tre mesi lontano dai campi. La voglia matta di Novak Djokovic di ritrovare il gusto della competizione, di giocare a tennis, s'è abbattuta su Lorenzo Musetti. Non c'era storia sulla carta, non ce n'è stata in partita con un 6/3, 6/3 maturato in favore del serbo che spiega bene la portata della "missione impossibile" dell'italiano nel match di "esordio" al torneo ATP di Dubai.

Un'ora e quindici minuti, tanto ci ha messo per ridurre alla ragione un avversario (58° nel ranking) che ci ha messo tanta buona volontà ma di più davvero non poteva fare. Il tempo di un robusto allenamento, un buon rodaggio che sotto i riflettori ha restituito il tennista alla platea internazionale ragionando null'altro di colpi, prestazione, classe che fanno parte del suo corredo accessorio di campione. Negli Emirati Arabi c'era tanto pubblico ad attendere Nole… quasi sembra giochi a Belgrado tale è l'euforia nei suoi confronti.

Lui gradisce, sorride e ringrazia facendo un gesto molto chiaro: quasi un mezzo inchino a mo' di riverenza, salvo alzare le braccia al cielo per raccogliere l'omaggio caloroso che gli è stato riservato. E fa niente che, al netto dei risultati di Medvedev ad Acapulco, rischia di perdere lo scettro di numero uno al mondo. Novak s'è gustato tutto di questo nuovo debutto. "Una vittoria in due set e il tifo grande del pubblico… non potevo sperare in un rientro migliore. Sono molto soddisfatto anche se ho commesso qualche errore di troppo. Le urla nel secondo set? È solo un modo per sfogarmi e tirar fuori il meglio da me stesso". 

Il campione serbo è tornato ma la domanda è sempre la stessa: dove potrà giocare? ce la farà a essere iscritto nei maggiori tornei? Il prossimo in calendario è a Indian Wells in California. Nonostante il suo nome figuri nella lista dei partecipanti la sua presenza non è ancora certa. Nemmeno lui sa cosa accadrà. L'ostacolo? No ha cambiato idea rispetto alla decisione di non vaccinarsi. "Sulla base della situazione attuale non giocherò Indian Wells – ha aggiunto in conferenza il serbo -. Non posso mettermi in viaggio, non posso entrare negli Stati Uniti. Ma vediamo cosa succede… Magari le cose cambieranno nelle prossime settimane".

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