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Cosa deve fare Sinner in campo quando dal team gli urlano “fai la faccia da poker”: il significato

Vagnozzi ha dato un consiglio prezioso a Sinner per la finale degli US Open contro Alcaraz: “A volte sei stanco e non devi farlo vedere all’avversario”
A cura di Ada Cotugno
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Quando Jannik Sinner si troverà ancora davanti Carlos Alcaraz nella finale degli US Open 2025 dovrà cercare di ricordare bene il consiglio che gli ha dato Simone Vagnozzi durante la partita contro Auger-Aliassime, una massima importantissima nello sport così come nella vita. "Devi essere un giocatore di poker", in soldoni non far trasparire le proprie emozioni per dare un vantaggio all'avversario. Ed è proprio quello che è capitato al numero uno al mondo nell'ultimo incontro, condizionato da un problema fisico che però non gli ha impedito di raggiungere l'ultimo atto del torneo.

Perché Sinner deve fare la "faccia da poker"

L'italiano giocherà la quinta finale slam consecutiva, un numero pazzesco per lui che spera di trovare la rivincita sul suo rivale dopo la sfortunatissima finale di Cincinnati, chiusa con il ritiro per problemi fisici. Anche questa volta la partita di Sinner è stata tormentata da un piccolo problema all'addome che però è stato risolto dall'intervento del fisioterapista. Ed è qui che Vagnozzi gli ha dato un consiglio importante: durante la gara contro Auger-Aliassime dal box gli urlava di "fare la faccia da poker", un espressione particolare che però gli permette di avere un vantaggio importante.

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È stato lo stesso allenatore a spiegare cosa succede quando urla quelle parole: "A volte sei stanco e non devi farlo vedere all'avversario. Nel secondo set è scesa un po' l'energia: se l'avversario lo percepisce, può prenderne vantaggio. Devi saper mascherare un po' emozioni e situazioni fisiche". Il minimo segno di cedimento potrebbe rappresentare un'occasione troppo importante per Alcaraz e per questo Sinner dovrà restare glaciale in ogni situazione, anche in caso di grande difficoltà. Per questo il suo team gli urla quelle parole, per ricordargli di tenere duro sempre e di essere impassibile, come se fosse seduto al tavolo da poker dove ogni emozione è bandita.

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