Chi è Lois Boisson, la favola del Roland Garros arrivata in semifinale da wild card: ora è ricca

Lois Boisson batte Mirra Andreeva (7-5, 6-3), si qualifica in semifinale al Roland Garros e scatena il boato del pubblico di fede francese. Tra le fantastiche quattro in lizza per il titolo (Sabalenka, Swiatek e Gauff prossima avversaria) c'è anche la 22enne tennista di Digione che in tabellone si trova grazie a una wild card. Quando ha iniziato la sua avventura nello Slam transalpino aveva ottenuto una sola vittoria nel circuito e occupava la 361ª posizione nel ranking Wta con appena 171 punti all'attivo; oggi che ha sconfitto la russa (numero 6 al mondo) quasi le viene un capogiro per aver scalato 296 gradini issandosi fino al 65° della speciale classifica in tempo reale ed essere diventata, tutto d'un tratto, ricca per quanto guadagnato. Un anno fa l'operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro le impedì di partecipare al torneo in patria e la costrinse a un lungo periodo di inattività, adesso le sembra di vivere un sogno.
L'incremento dei guadagni di Boisson: adesso è ricca
Se i proventi incassati in carriera finora sono stati abbastanza magri (circa 130 mila euro), nel giro di un paio di ore (tanto è durata la sfida dei quarti) ha guadagnato quasi quattro volte tanto: 440 mila euro, come da montepremi. Non è ancora finita, perché Boisson può ancora incrementare il bottino di introiti ufficiali: 690 mila euro è la cifra che può mettere in tasca contro l'americana Gauff, 1 milione e 200 mila euro se passa in finale, più del doppio (2 milioni 550 mila) se alza il trofeo in casa. Ma si tratta di ricavi di partenza, somme "minime" rispetto ai benefici economici che può ottenere da popolarità e sponsor. Non svegliatela, non ancora.
L'exploit al Roland Garros ha messo il turbo alla carriera
Soldi, come non ne aveva mai visti. Punti, come non ne aveva mai contati: fino all'eventuale match che vale il titolo gliene restano a disposizione oltre 3 mila tra semifinale e finale. Chissà fino dove può arrivare, perché non crederci? In pochi avrebbero scommesso su di lei e invece il successo contro Mirra Andreeva è arrivato a coronamento di un filotto di gare nelle quali aveva già spazzato via Elise Mertens (24ª al mondo) e, addirittura, la multimilionaria Jessica Pegula, numero 3 nel ranking dietro Sabalenka e Gauff, contro la quale disputerà l'ennesima partita della vita. Ha già vinto, sa come si fa.

Ci ha preso gusto e ha un Paese intero a spingerla e farà il tifo per lei che è la prima giocatrice nell'Era Open in semifinale al Roland Garros da wild card, la più giovane francese in semifinale Slam dal 1999 (Amelie Mauresmo, Wimbledon), la terza giocatrice nell'Era Open in semifinale al primo Slam giocato da Seles e Capriati. Basta così? No, la federazione francese ricorda ancora un dettaglio: è la prima semifinalista francese del Roland-Garros dopo Marion Bartoli en 2011.
Insultata da un avversaria: "Emana un cattivo odore"
In faccia ai maligni e ai superbi il suo nome scintillerà. In quella schiera di persone che si sono fatte beffe di lei ce n'è una in particolare che le mancò pubblicamente di rispetto. Durante il torneo Wta di Rouen, giocato ad aprile scorso, la 28enne tennista inglese, Harriet Dart, si rese protagonista di un'insolita quanto sconveniente richiesta fatta al giudice di sedia: "Può dirle di usare un deodorante? Emana un cattivo odore", disse credendo di non essere ascoltata ma i microfoni aperti tradirono quell'obiezione da maleducata e, forse, dettata dal nervosismo verso Boisson che la mise a tacere battendola 6-0, 6-3.