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Boris Becker su Djokovic: “Lo infastidisce paragone con Federer e Nadal, non è mister bravo ragazzo”

La grande gloria del tennis tedesco Boris Becker, allenatore di Novak Djokovic per 3 anni, ha rivelato alcuni retroscena sul campione serbo reduce dalla squalifica dagli US Open per aver colpito un giudice di linea con una pallina: “Temevo sarebbe successo, gli ho detto che puoi urlare quanto vuoi, rompere la racchetta, ma non lanciare oggetti e non colpire la palla”
A cura di Marco Beltrami
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Il mondo del tennis, e dello sport, è ancora sotto shock per la squalifica di Novak Djokovic agli US Open. Il numero 1 al mondo è stato estromesso dal torneo durante la partita con Carreno Busta per aver colpito con una pallina un giudice di linea. Un episodio che macchia la carriera del campione serbo, ma che non ha rappresentato una sorpresa per il suo ex coach Boris Becker, grande gloria della racchetta. Nella sua rubrica sul Daily Mail, l'ex tennista tedesco ha raccontato alcuni retroscena relativi all'esperienza da allenatore di Djokovic che, pur essendo una persona molto corretta e generosa, in campo ha avuto alcune reazioni scriteriate.

Djokovic squalificato dagli US Open, la reazione del suo ex allenatore Boris Becker

Boris Becker vera e propria icona del tennis internazionale con in bacheca 6 tornei del Grande Slam (49 i successi complessivi), 3 ATP Finals e 2 Coppe Davis ha vissuto un'esperienza da allenatore di Novak Djokovic per 3 anni, dal 2013 al 2016. Oltre a lavorare sulla tecnica, la grande gloria tedesca ha aiutato il campionissimo serbo anche dal punto di vista mentale. In pochi dunque conoscono Nole come Becker che ha detto la sua sul brutto gesto costatogli la squalifica dagli US Open: "Sospetto che le ragioni siano più profonde della pressione per la partita. Per me sta pagando il prezzo per aver preso a cuore troppe cose negli ultimi tempi, soprattutto in merito alla leadership dei nuovi giocatori". 

Becker e i retroscena su Novak Djokovic

A detta di Becker a giocare un brutto scherzo a Djokovic è stata dunque l'eccessiva pressione legata al suo essere d'aiuto a tanti colleghi, in questo periodo difficile per la "bolla" studiata dagli organizzatori in linea con le restrizioni anti-Covid. Nole si è trovato dunque solo, senza nemmeno poter contare sul suo coach Vajda, punto di riferimento del giocatore. Infatti Becker ha citato alcuni precedenti legati ad intemperanze del campione serbo in campo: "Quando lavoravo nella sua squadra di allenatori, ero nel box dei giocatori durante quell'incidente con il lancio della racchetta agli Open di Francia del 2016 quando, accidentalmente, ha quasi colpito con un giudice di linea. Ne abbiamo parlato dopo, perché quella era una via di fuga. So com'è la pressione in una partita importante e non è sempre stato "Mr Nice Guy" come giocatore. Gli ho detto che puoi urlare quanto vuoi, rompere la racchetta, ma non lanciare oggetti e non colpire la palla. Ero preoccupato che potesse accadere qualcosa del genere".

Per Becker, Djokovic soffre anche i paragoni con Federer e Nadal

Becker ha spiegato la forte emotività di Djokovic, che è una persona speciale che risente però anche del confronto con gli altri due giganti Rafael Nadal e Roger Federer: "Alcuni dei suoi punti di forza, possono essere anche quelli deboli. È un giocatore emotivo con una mentalità da streetfighter, è questo tipo di fuoco che lo ha aiutato a vincere 17 titoli del Grande Slam. Mi piace moltissimo. È il ragazzo più umile che troverai come superstar e pensa sempre alle persone che stanno peggio di lui. È molto intelligente e ferocemente fedele agli amici e alla famiglia. Se sei uno di loro, è il tipo di ragazzo che potresti chiamare alle 3 del mattino e ti aiuterebbe. È una persona popolare e vuole essere apprezzato così. Sta giocando nell'era di due dei del tennis, Rafael Nadal e Roger Federer, ed è un po' uno spaccone. Penso che lo infastidisca il fatto che non sia così popolare come loro".

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