Binaghi: “Sinner-Berrettini è stata una tragedia. Non volevano Djokovic qui a Roma per il vaccino”

Angelo Binaghi incontenibile. Ne ha per tutti il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, che nel suo ultimo intervento si è dimostrato letteralmente on-fire. Mentre gli Internazionali di Roma stanno volgendo al termine, il massimo dirigente è entrato a gamba tesa contro il Coni, criticandone pesantemente alcune scelte. Un'occasione per parlare in modo molto negativo anche della questione dei diritti TV e delle pay-tv. Senza troppi giri di parole.
Binaghi contro il Coni, cosa ha detto il presidente della FITP
In occasione della presentazione del progetto “Sport e Innovazione Made in Italy” alla Farnesina, Binaghi ha parlato della crescita della FITP, togliendosi qualche sassolino nei confronti del Comitato olimpico nazionale italiano con il quale sembra esserci un contenzioso da tempo. Il dirigente ha svelato quelli che erano i piani del CONI tirando in ballo anche Djokovic e i tennisti russi: "C'è stata una legge nuova e la conferma che il Coni non è più importante, siamo noi. Perché il Coni avrebbe voluto ammazzare noi e gli Internazionali d'Italia. Ha fatto di tutto, ha cercato addirittura con interviste pubbliche di non far giocare Medvedev e Rublev inventandosi che il Cio chiedeva che i giocatori russi non potessero giocare e poi hanno giocato alle Olimpiadi".
Il Coni, Djokovic e i tennisti russi
Citato dunque anche il caso di Nole e della possibilità che gli fossero preclusi gli Internazionali per le vicende legate allo suo status vaccinale. Tutto confermando anche la divergenze con il presidente del Coni Malagò. Chiaro il riferimento quando si parla del suo passato: "L'anno dopo non voleva far giocare Djokovic per il vaccino, ben sapendo essendo stato anche presidente degli Internazionali d'Italia 20 anni fa, che non consentire a giocatori che avrebbero avuto il diritto di giocare avrebbe voluto dire chiudere e far revocare la licenza degli Internazionali".
Rispondendo dunque alle domande sulle prossime elezioni alla presidenza del Coni dopo l'era di Giovanni Malagò, Binaghi è stato perentorio e tutt'altro che leggero. Questo anche sottolineando la differente crescita delle due organizzazioni: "Il fatto che la federazione che cresce di più siamo noi è la prova provata che il Coni grazie a Dio e grazie a questo governo ha un ruolo molto ridimensionato rispetto a prima. Si può vivere anche senza il Coni, io non passo da 4 anni in quel palazzo là. Non mi sembra che il nostro sport abbia avuto particolari problematiche. Le ho avute io, ma ho le spalle larghe e cerco di difendermi. Sono stato anche rinviato a giudizio per le mie dichiarazioni, mi sono anche dichiarato perseguitato politico".

L'attacco di Binaghi sul tema dei diritti TV per il tennis
Toni altrettanto duri, quando si parla dei diritti televisivi. A giudizio del numero uno del tennis e padel, i match in diretta sulle pay tv sono nocivi per il movimento: "Questa storia di dover pagare un abbonamento televisivo è odiosa. L’esclusiva è il male che trent’anni fa ha fatto precipitare il tennis tra gli sport meno sconosciuti e più di nicchia. È una vergogna che qualcuno voglia difendere esclusive indifendibili. Dobbiamo chiedere al Governo che faccia i passi che si devono fare per consentire non solo agli spagnoli di vedere Alcaraz quando arriva in semifinale al Roland Garros, ma anche a tutti gli italiani, perché se lo meritano come tutti gli altri europei. Questa esclusiva è uno scandalo".
Per questo il presidente della FITP vuole andare fino in fondo: "Oggi dobbiamo ringraziare la Rai di una maggiore esposizione in chiaro dei nostri giocatori. È la madre delle nostre battaglie e faremo di tutto perché avvenga. Non ci può essere promozione e sviluppo delle discipline se gli italiani non possono vedere le imprese dei nostri giocatori e sentire cosa dicono fuori dal campo Jasmine, Lorenzo e Jannik".

Il sogno di una finale Sinner-Musetti a Roma, Binaghi non la vedrebbe
E a proposito di Sinner e Musetti, Binaghi non guarderebbe un'eventuale finale da sogno tutta italiana agli Internazionali d'Italia. Questo perché fa ancora male il ricordo di Sinner-Berrettini a Wimbledon: "Un’eventuale finale Sinner-Musetti? Non la guarderò, come non ho guardato Sinner-Berrettini a Wimbledon. Era stata una tragedia. Credo che siamo ancora lontani, abbiamo contro due giocatori fortissimi, soprattutto Alcaraz, ma credo che i nostri ragazzi non abbiano limiti. Sono match molto aperti ma il tennis è uno sport maledetto".