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Bertolucci: “Nicola Pietrangeli è stato irripetibile e ingombrante. Abbiamo avuto qualche scontro”

Paolo Bertolucci ricorda ai microfoni di Fanpage Nicola Pietrangeli nel giorno della scomparsa: dal primo incrocio in campo alla storica Coppa Davis del 1976.
A cura di Marco Beltrami
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Nicola Pietrangeli, per Paolo Bertolucci, è stato prima un avversario in campo e poi il capitano del leggendario, indimenticabile trionfo in Coppa Davis. Un rapporto diretto, schietto, senza filtri: proprio come erano loro. Nel giorno più triste, quello della scomparsa di Pietrangeli, l’ex tennista e oggi voce tecnica di Sky lo ha ricordato ai microfoni di Fanpage con parole di grande affetto e lucidità.

Bertolucci ha ripercorso l’intera storia che li ha uniti: dall’ammirazione per il grande campione che vedeva da ragazzino in TV, ai primi incroci da giocatore, fino alla Davis vissuta fianco a fianco. Un legame vero, fatto anche di confronti accesi, discussioni e scontri di personalità. Perché — come ha sottolineato Paolo — né lui né Pietrangeli si sono mai tirati indietro. E forse proprio per questo tra i due è sempre rimasto un enorme, reciproco rispetto.

Paolo, è una giornata molto triste per lo sport italiano. Qual è il primo pensiero che ti viene in mente su Nicola Pietrangeli?
"Il ricordo di Nicola è da ragazzino, quando nel televisore in bianco e nero guardavo i primi match di Coppa Davis che lui giocava a Milano contro la Svezia, la finale di Coppa Davis interzone. Poi dopo c'ho giocato e perso, mi ricordo, a Bologna, nella semifinale dei campionati italiani. Lui era probabilmente nell’ultimo anno in cui giocava e io ero agli inizi della mia carriera. Dopo ci siamo ritrovati sotto la stessa bandiera in Coppa Davis: lui capitano in Cile, ma insomma, quella storia la conoscete. Poi ognuno ha fatto la sua vita e la sua strada".

Bertolucci e la squadra di Coppa Davis, con presente anche Pietrangeli
Bertolucci e la squadra di Coppa Davis, con presente anche Pietrangeli

Prima da giocatore, poi da allenatore, qual era il tratto unico che caratterizzava Nicola Pietrangeli?
"Era un giocatore e un personaggio di forte personalità, che ha segnato pagine indelebili per il tennis italiano. Il record dei match in Coppa Davis non glielo potrà mai togliere nessuno, mai: quindi rimarrà unico e irripetibile. È stato il primo capitano in Cile in Coppa Davis. Tutto il resto, i suoi titoli, le sue cose, le conoscete benissimo. Dopo Lea Pericoli ci ha lasciato anche lui. Sapevamo che stava male, non è una sorpresa, però in un momento di estasi per il tennis italiano questa è veramente una brutta notizia".

E fuori dal campo poi com'era il Pietrangeli personaggio totale?
"Aveva personalità, un carattere forte. Era sicuramente molto amato e rispettato in giro per il mondo. L'ho visto uscendo con lui tante volte: ripeto era un personaggio di forte personalità, per certi versi anche ingombrante, ma ognuno ha il suo carattere. Quando c'era la settimana della Davis andavamo tutti nella stessa direzione".

Panatta e Bertolucci nella storica Coppa Davis
Panatta e Bertolucci nella storica Coppa Davis

Spesso e volentieri d'altronde ha fatto discutere con le sue dichiarazioni, anche provocatorie.
"Quello che pensava lo diceva, non si è mai tirato indietro. Non ha mai avuto problemi nell’esporsi, ci mancherebbe altro. A volte ha attirato qualche critica, ma lui tirava sempre dritto per la sua strada".

Questo mi sembra un tratto che vi accomuna, ovvero l'essere diretti e schietti
"Ma difatti ci siamo anche scontrati (sorride, ndr), ne abbiamo parlato, non c’è niente di segreto. Pur avendo caratterialmente qualche scontro, ciò non toglie nulla sul fatto che lui abbia scritto pagine indelebili e sia stato un campione irripetibile".

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