Alex Michelsen shock: “Senza il Covid non avrei giocato a tennis, mi ha salvato la carriera”

C'è stato un momento in cui la giovane carriera di Alex Michelsen è cambiata per sempre. Il tennista americano ha parlato di quando si è reso conto che le cose per lui stessero cambiando, con la possibilità di fare il grande salto. Tutto è accaduto durante il periodo del COVID, quando Michelsen ha avuto la possibilità di dedicare più tempo agli allenamenti. Per questo, con un'affermazione molto forte, Alex ha dichiarato: "Il COVID, in realtà, ha un po’ salvato la mia carriera tennistica".
La carriera di Alex Michelsen, quando tutto è cambiato
Intervenendo nel podcast Nothing Major Show, condotto da Sam Querrey, John Isner, Steve Johnson e Jack Sock, Michelsen si è guardato indietro. Un bivio importante per lui è arrivato quando ha dovuto dividersi tra studio e sport. In quel momento il giovane americano non aveva ancora una reale percezione delle sue potenzialità: "Sapevo di essere piuttosto bravo. Non pensavo di avere un livello da professionista, ma sapevo di essere forte, diciamo intorno ai 21 anni. Ero tra i primi cinque della mia classe nelle classifiche di Tennis Recruiting, mi ero già impegnato con l’università della Georgia. Sapevo di essere bravo".
Michelsen e il COVID, come è cambiata la sua vita
Quando ha iniziato a competere nei tornei del circuito Futures, le cose sono cambiate per Michelsen, che ha iniziato a credere davvero nelle proprie possibilità: "Ho iniziato a giocare qualche torneo Futures e ho pensato: ‘Aspetta, posso battere tutti questi ragazzi’. E da lì ho iniziato a essere un po’ ‘delirante’, nel senso che ho cominciato davvero a credere di poter diventare un professionista".
Eccoci dunque al periodo del COVID, quando tutto è cambiato: "Se il periodo del COVID non fosse arrivato, non avrei mai avuto una possibilità di diventare un professionista, perché non mi sarei mai iscritto alla scuola online, non avrei mai cambiato percorso: sarei semplicemente andato al college e poi avrei trovato un lavoro d’ufficio". In sintesi: "Il COVID, in realtà, ha un po’ salvato la mia carriera tennistica, a essere onesti. È in quel periodo che ho iniziato a giocare cinque ore al giorno, perché prima ero molto, molto nella media. Giocavo a tennis al liceo, ma ero davvero un giocatore normale, niente di speciale. Poi ho iniziato davvero a crederci".
Michelsen è reduce da una stagione importante che lo ha visto conquistare il suo best ranking, ovvero la 30ª posizione. È in grande crescita il ragazzone americano, che si è tolto la soddisfazione di raggiungere il quarto turno in Australia e recentemente ha centrato la finale di doppio nel Masters 1000 di Shanghai. Ha dato un dispiacere anche a un tennista italiano, imponendosi in finale nel Challenger di Estoril battendo Andrea Pellegrino.