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Alcaraz ha l’aura del predestinato che si prenderà il trono: come lui neanche Djokovic e Nadal

In appena 9 mesi Carlos Alcaraz ha guadagnato quasi 100 posizioni nella classifica ATP. Lo spagnolo macina record e soli 18 anni è già uno dei tennisti più forti.
A cura di Alessio Morra
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Quanto va veloce Carlos Alcaraz. Che fosse un predestinato si sapeva, che avrebbe avuto un grande futuro era quasi scontato, ma che a nemmeno 19 anni riuscisse a sbarcare già nella top 20 era tutt'altro che scontato. Vincendo a Rio de Janeiro lo spagnolo ha ottenuto un paio di primati di precocità molto pesanti e si candida già adesso a essere uno dei grandi protagonisti della stagione sulla terra rossa. Nemmeno Nadal può stare tranquillo.

Basta forse un dato solo per capire quanto va veloce il teenager spagnolo che lo scorso 17 maggio era al numero 114 della classifica ATP e a distanza di 9 mesi si trova esattamente al 20° posto. Quasi cento posizioni scalate da Alcaraz che ha fatto l'ennesimo step vincendo il torneo di Rio de Janeiro. Era uno dei favoriti e si è confermato, battendo Matteo Berrettini, numero 6 al mondo, l'altro azzurro Fabio Fognini, che si è rifatto vincendo il torneo di doppio, e in finale ha lasciato poche chance a Diego Schwartzman, argentino di buon livello. Alcaraz con i 500 punti conquistati diventa numero 20 del mondo e così batte un record di Nadal. Il baby spagnolo a 18 anni e 292 giorni entra nella top venti e soffia il primato a Rafa per pochi giorni, lui ci entrò nel 2005 a 18 anni e 305 giorni, due mesi dopo vinse per la prima volta il Roland Garros. Ed erano quasi trent'anni che non c'era un tennista così giovane così in alto nel ranking, l'ultimo più baby era stato Andrei Medvedev, correva l'anno 1993.

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Inoltre vincendo il secondo titolo ATP della carriera, dopo quello di Umago conquistato la scorsa estate, Alcaraz è diventato anche il più giovane vincitore di un torneo 500 battendo il primato di Jannik Sinner, vincitore la scorsa estate a Washington pochi giorni prima di compiere vent'anni. Carlos, che ha già accusato diversi problemi fisici in passato, si è anche programmato con oculatezza. Ha dovuto saltare l'ATP Cup a causa della positività al Covid, ha disputato gli Australian Open, perdendo dopo una battaglia con Berrettini, e poi si è ripresentato a Rio de Janeiro dove ha vinto. Salterà Acapulco, ma ci sarà a Indian Wells e Miami. Poi si giocherà sul rosso e in primavera, magari sarà più su in classifica e di sicuro sarà un osso duro da battere per tutti i big inclusi Nadal e Djokovic.

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