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Sofia Goggia rivive il dramma dell’ultimo infortunio: “Non sentivo più il piede attaccato alla gamba”

Lo scorso 5 febbraio durante un allenamento Sofia Goggia ha subito il settimo infortunio della sua carriera: “Il pensiero di rifarmi male mi terrorizza, è dura parlarmi perché ancora oggi mi viene il magone”
A cura di Ada Cotugno
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Sofia Goggia prende fiato prima di rivivere i terribili momenti dell'infortunio che ha condizionato questa stagione. Lo scorso 5 febbraio in allenamento la sciatrice si è rotta tibia e malleolo, l'ennesimo stop di una carriera vincente ma molto sfortunata. La Coppa del Mondo femminile di sci alpino è finita incoronando Lara Gut-Behrami come vincitrice e Goggia, pur senza gareggiare, è riuscita a posizionarsi al terzo posto nella classifica della discesa libera.

La bergamasca ha parlato a cuore aperto a Sette, l'inserto del Corriere della Sera, senza risparmiare dettagli sul terribile stop. I primi 20 giorni sono stati i più duri dal punto di vista fisico e psicologico: "Vedevo tutto nero. Stavo lì, buttata su quel divano anche di notte. È stata dura parlarne, ancora oggi mi viene il magone"Le immagini sono ancora vivide nella sua mente e non è stata una passeggiata riprendersi dall'operazione in cui le hanno impiantato una placca fermata con 7 viti.

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Goggia ricorda ogni particolare di quella giornata che ha cambiato il corso della sua stagione: "Non mi ero ancora fermata, stavo ancora strisciando sulla neve e sentivo che non avevo più il piede attaccato alla gamba. Non avevo male, lo scarpone era una morsa. Mi sono messa in ginocchio, ho spostato il piede sinistro davanti e provato a tirare il destro. Ma niente, mi sono riaccasciata".

Ma davanti alla sciatrice c'è la fine del tunnel e il primo passo sarà quello di rimettere gli sci ai piedi dopo l'infortunio. La ripresa non la spaventa, soprattutto perché ha già dovuto affrontare questa situazione sei volte prima d'ora: "Mi sono già vista rimettere gli sci dopo un intervento. Questo è il settimo. Se riuscirò ad avere un buon recupero della caviglia abbinato a un ottimo lavoro fisico, la cosa importante sarà concentrarsi giorno per giorno per recuperare anche in pista. Non sarà semplice, il piede avrà bisogno di un adattamento importante nello scarpone, la frattura è molto bassa".

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Se la voglia di tornare sulla neve è tanta, c'è anche la paura di farsi male ancora una volta. La carriera di Goggia è stata costellata da infortuni che le hanno impedito di vincere quanto avrebbe voluto: "Il pensiero di rifarmi male mi terrorizza. Se voglio tornare a primeggiare, dovrò spingere. E spingere può comportare dei rischi, è qualcosa che devi mettere in conto. Ma non è ora il tempo di pensarci".

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