Federica Brignone dopo l’operazione: “Vedo il taglio e dico: cosa è successo? Avevo 42 graffette”

Federica Brignone è tornata a parlare del suo tremendo infortunio rimediato ad inizio aprile agli Assoluti di sci. Con il passare dei giorni, la campionessa del mondo, ha avuto modo di elaborare ulteriormente lo shock di quello schianto che ha messo a repentaglio la sua presenza alle prossime attesissime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. A Verissimo, Brignone ha raccontato in particolare quanto sia stato difficile prendere coscienza delle sue condizioni quando si è ritrovata nel letto di ospedale a intervento finito.
Brignone racconta quanto accaduto dopo l'infortunio, shock per tutti
Già in pista, Federica non si era resa subito conto della gravità della situazione. Le cose poi sono diventate più chiare quando, con l'aiuto dei sanitari, è riuscita a mettersi seduta sulla neve: "Quando mi sono girata, la mia gamba è rimasta lì". Se parenti, amici e il suo staff tecnico hanno capito che l'infortunio era molto grave, la campionessa ha dovuto fare i conti anche con gli effetti degli antidolorifici.
Lo shock di Brignone dopo l'intervento chirurgico alla gamba
Quando si è svegliata dopo l'operazione chirurgica ecco che Federica Brignone è rimasta di sasso nel vedere le condizioni della sua gamba: "La mattina dopo pensavo, ma sì mi sono rotta un po’ il perone, un po’ il piatto tibiale e pensavo fosse una cosa facile tra virgolette. Quando viene il medico a medicarmi, ho visto il taglio e ho detto ‘no scusate, cosa è successo perché qui mi sono persa qualcosa’. Avevo 42 graffette, che ora abbiamo tolto. La cicatrice prendeva parecchia gamba".
Cosa è successo a Brignone
Fratture multiple alla tibia e al perone, con la necessità di aggiungere pezzi d'osso e una placca con otto viti. Inoltre i medici hanno ricostruito la capsula del ginocchio, l'osso mediale laterale e il menisco. Una situazione molto complicata: "È un infortunio talmente delicato perché oltre alla parte ossea è stata coinvolta anche tutta la parte legamentosa, capsulo legamentoso, i menischi collaterali, quindi tutto il ginocchio, Non ci sono tante casistiche del genere per cui è difficile anche dare dei tempi precisi di recupero. Poi il mio corpo sta reggendo veramente bene".

È iniziato il lungo recupero con la speranza di poter essere in pista alle prossime Olimpiadi invernali. La strada è ancora molto lunga: "Ci tengo moltissimo a Milano Cortina. Il primo step è tornare a camminare e prepararmi fisicamente per provare a sciare questo autunno o inverno. Un infortunio delicato: è stato coinvolto tutto il ginocchio, è difficile dare dei tempi precisi di recupero. Subito dopo la caduta ero arrabbiata, e poi recentemente perché non sono ancora indipendente, non posso ancora appoggiare la gamba. Mi manca la mia indipendenza e questo mi da la motivazione per continuare e fare sempre meglio".