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L’Ironman dell’acqua ce l’ha fatta ancora: nuota per 24 ore controcorrente, ennesimo record mondiale

Si chiama Pablo Fernandez e di mestiere fa l’imprenditore. Laureato in economia, con un master ad Harvard è uno degli uomini più resistenti al mondo in acqua. Dove ha conquistato l’ennesimo record. Tutto per beneficenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si chiama Pablo Fernández, ha 42 anni e di mestiere fa l'imprenditore ed è proprietario di una delle aziende leader in Europa nel settore delle auto elettriche. Non solo: laureato in economia all’università di Madrid, venne premiato come miglior studente di Spagna, per poi conseguire un master in business administration ad Harvard che recentemente lo ha premiato come uno dei suoi migliori ex alunni nel mondo dell’imprenditoria.  Cosa c'entra con il nuoto? Bene, Fernández ha legato da diversi anni a questa parte il suo nome anche a quello di svariati record del mondo in acqua, tra cui l'ultimo sorprendente conseguito solo qualche giorno fa.

Nell'ambiente dei Guinness dei primati, quando si parla di Pablo Fernández a tutti viene in mente solo un nome con cui è oramai identificato, l'Ironman dell'acqua. Perché ogni volta che si mette in testa un'impresa assurda legata al mondo del nuoto, non solo riesce a compierla ma riesce a farlo meglio di chiunque altro al mondo. L'ultimo pazzesco record è stato quello di aver stabilito il maggior numero di chilometri nuotati in piscina controcorrente, in 24 ore: 1.244 metri in totale superando i 1.208 del precedente primato, che era detenuto dalla medaglia olimpica Maarten van der Weijden.

Le condizioni delle mani di Fernàndez dopo il pazzesco record di 104,4 km in 24 ore nuotando controcorrente
Le condizioni delle mani di Fernàndez dopo il pazzesco record di 104,4 km in 24 ore nuotando controcorrente

Fernández si è tuffato nella piscina della scuola Santa María de los Apóstoles di Madrid alle 11:00 di mercoledì 19 aprile ed è uscito il giorno dopo tra gli applausi della famiglia, degli amici e dei bambini che lo hanno incoraggiato durante il tratto finale con canti, applausi e striscioni. Al cospetto, ovviamente, dei giudici che con cronometro e taccuini d'ordinanza hanno verificato e registrato ora dopo ora, la prova di Fernàndez.

"Sono molto felice, ancora non ci credo. Questa è una sfida mentale, perché ho dovuto nuotare per più di 102,8 chilometri e mantenere la tecnica dopo così tante ore è stato super complicato" ha detto nei momenti successivi all'uscita dalla piscina con un nuovo record nel curriculum. "Il sostegno di 600 bambini della scuola mi ha aiutato a mantenere la concentrazione e ad acquisire quella forza in più", ha spiegato ai giornalisti, applaudendo a sua volta ai piccoli sostenitori presenti soprattutto nei momenti conclusivi: "Mi ha anche aiutato il fatto che molte persone siano venute a trovarmi. Parenti, amici, insegnanti, studenti della scuola Santa María de los Apóstoles di Carabanchel, che è il mio quartiere. Mi hanno incoraggiato fino all'ultimo momento".

Una prova estenuante, ai limiti delle capacità umane,  impensabile ai più. Impossibilità di fermarsi, di riprendere fiato, tanto meno pensare di poter dormire. Anche alimentarsi – elemento fondamentale – si è tramutato in un piccolo grande problema: "Alle 2 o 3 del mattino ho improvvisamente rallentato e ho pensato che non avrei battuto il record attuale. Ma mi sono concentrato su ogni colpo, su ciascuna delle ore successive e quando è arrivata l'alba mi sono sentito molto meglio. Ho bevuto solo tre caffè. Non immaginavo che si sarebbe arrivati ​​a questo, quando ho battuto il primo record, ancora non ci credo. È pazzesco"

Pablo Fernàndez per molti va oltre all'essere umano, compiendo imprese impossibili ma che lo stesso imprenditore e atleta spiega essere figlie di una meticolosa e ossessiva preparazione che va al di là di semplici allenamenti: "L'alimentazione a digiuno è fondamentale e la applico spesso, poi nuoto tutti i giorni per 3 o 4 ore alzandomi anche alle cinque del mattino. Ci sono anche sessioni pomeridiane di ginnastica, meditazione, tanta tecnica e tanta concentrazione per non mollare quando arriva il momento." A incidere, però, anche altre motivazioni ancora più alte e importanti,  come le finalità benefiche alle quali spesso e volentieri Fernàndez rivolge le proprie imprese, come l'ultima: "Era per il lancio della Fondazione Clicollege, che aiuta a promuovere lo spirito imprenditoriale tra i bambini dei quartieri più poveri di Madrid. Sono molto felice di lanciare la fondazione e di cercare di ispirare la futura generazione di bambini, per far vedere loro che tutto è possibile se si lavora sodo e con impegno".

Ispirazione e motivazioni che Fernandez ha spiegato anche provenire da una storia personale precisa che gli ha fatto scattare la molla più importante: "Tutto è nato dalla paura del  fallimento, la paura di non farcela, di non ritenermi in grado di compiere determinate cose. E' lì che è scattato qualcosa che mi ha detto che potevo farcela". 

L'ultima impresa ha permesso a Pablo Fernàndez di diventare anche il nuotatore spagnolo con più Guinness Record della storia, visto che con l'ultimo primato controcorrente ne ha accumulati un totale di sei. I precedenti li ha tutti ottenuti negli ultimi anni, l'ultimo prima dell'attuale solo lo scorso ottobre. Ha saputo nuotare 36 ore senza interruzioni, ha effettuato la nuotata più lunga nell'oceano percorrendo ben 250 chilometri. Detiene il primato anche della nuotata più lunga in acque libere in 24 ore consecutive, come quella dei 100 km più veloci in mare aperto e quella dei 5 km più veloci con le manette ai piedi.

Per non farsi mancare nulla nel suo straordinario curriculum da Guinness ad oggi Fernàndez è anche il primo al mondo di potersi vantare di aver unito a nuoto le coste di El Salvador e del Nicaragua, di aver nuotato senza protezione con gli squali in Sud Africa, di aver attraversato il fiume Congo situato in Angola e di essere stato anche la prima persona ad unire, sempre nuotando, il Senegal e il Gambia.

Indubbiamente, la performance più bella, spettacolare e pericolosa è stata quella del luglio 2021 quando si cimentò nel record in acque libere nell'Oceano in Sud Africa dove conquistò in un solo colpo due record, quello della distanza più lunga da percorrere a nuoto e un secondo, con la distanza più lunga raggiunta in 24 ore. Non senza momenti difficilissimi: "Ho fatto 10 ore di tour di notte ed è stata la parte più difficile a causa delle meduse e degli squali. Ho visto un paio di grossi pesci e non sapevo se fossero squali o meno, era tutto molto buio, però sono spariti in fretta" grazie ad un braccialetto che emetteva onde elettromagnetiche che impediva ai pesci di avvicinarsi troppo. Tuttavia, contro le meduse non si poteva fare nulla: "Centinaia di meduse mi hanno punto, ma ho dovuto mantenere la concentrazione con il dolore".

Anche in quell'occasione, come in quest'ultima impresa, la sfida non era stata solo per un semplice record, ma anche per un fine più grande, la solidarietà: in quel frangente riuscì a raccogliere 55.000 euro per ripulire gli oceani.

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