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Terremoto alla Dakar, la FIA cambia le regole in corsa e scoppia il caos: “Avete ucciso la gara”

La FIA ha cambiato le regole della Dakar 2023 dopo la quarta tappa con una decisione che favorisce le Audi di Peterhansel e Carlos Sainz. L’attuale leader della classifica grida allo scandalo e ora rischia addirittura di vedersi comminata una sanzione che suonerebbe come ulteriore beffa.
A cura di Michele Mazzeo
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L'improvvisa decisione presa dalla FIA dopo la quarta tappa della Dakar 2023 ha sollevato molte polemiche scatenando un vero e proprio terremoto in quella che è la categoria regina del Rally Raid in corso di svolgimento in Arabia Saudita. Al termine della quarta frazione infatti la direzione gara ha concesso un incremento di 8 kw per i veicoli iscritti nella classe T1.U per controbilanciare i 100 kg di peso extra che i prototipi elettrici hanno rispetto ai veicoli T1+.

"A seguito dell'analisi dei dati dei veicoli iscritti nelle classi T1.U e T1+, nelle prove speciali 1,2 e 3 della Dakar 2023, il comitato W2RC decide, in conformità all'articolo V1 13.3 del regolamento sportivo Cross-Country Rally, di aumentare la potenza massima delle macchine T1.U di 8 kW: nuova potenza di 266 kW, escluso il coefficiente di efficienza. La decisione è in vigore dalla speciale numero 5 del Rally Dakar" si legge infatti nella nota ufficiale sottoscritta dal direttore della corsa David Castera.

Il cambio di regole in corsa va inevitabilmente ad influire nella lotta per la vittoria finale che sembra già ristretta a sole due case automobilistiche (Toyota e Audi) e cinque equipaggi e in quello che è il triello tra leggende del Rally Raid tra Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Carlos Sainz Sr (papà del pilota della Ferrari in Formula 1). Il qatariota con la sua Toyota Hilux T1+ è attualmente in vetta alla classifica, il francese e lo spagnolo con la loro Audi RS Q E tron E2 T1.U in quel momento erano invece rispettivamente in terza e quarta posizione con un ritardo di 18'52" e 32'55" preceduti anche dall'altra Toyota Hilux di Al Rajhi.

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Evidente dunque che la disposizione della direzione di gara in corso d'opera vada a favorire i piloti Audi che dalla quinta tappa possono utilizzare ulteriori 8 KW di potenza e quindi sprigionare circa 11 cv in più rispetto ai 350 sprigionati fino alla quarta tappa. Questo provvedimento ha scatenato l'ira dei piloti avversari con l'attuale leader della classifica Al Attiyah che, attraverso un post sui social network, ha lanciato pesanti accuse contro la direzione gara e la FIA: "Che sorpresa, dare al nostro principale  avversario 11 cavalli in più! Grazie per aver ucciso la corsa in anticipo" ha difatti sbottato il driver qatarino subito dopo aver appreso la decisione presa dalla Federazione.

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La risposta di Audi non si è fatta attendere con Carlos Sainz che ha giustificato la Federazione pur ribadendo che non è questa la soluzione migliore per equilibrare i valori in campo tra le T1+ e le T1.U: "Possono misurare e vedere la potenza e si è visto come Audi avesse uno svantaggio. Sono contento del provvedimento. L'organizzazione ha tutti i dati sull'accelerazione di ogni macchina e, se ci concedono 8 kw in più, avranno visto che ci manca qualcosa. Ho sempre detto di non volere più potenza, ma voglio che le macchine siano uguali per peso e potenza" ha difatti detto lo spagnolo in merito alla decisione presa dalla FIA dopo la quarta tappa della Dakar 2023.

Nonostante il post di Nasser Al Attiyah sia stato prontamente cancellato, la FIA non sembra intenzionata a passarci sopra. Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo Marca infatti la Federazione Internazionale dell'Automobile avrebbe segnalato ai commissari sportivi della Dakar il messaggio che l'attuale leader della classifica ha postato su Instagram e adesso saranno questi ultimi a dover decidere se il pilota qatarino è passibile di una sanzione sportiva o meno. Secondo la FIA infatti con quelle sue accuse il driver della Toyota avrebbe violato il gentlemen's agreement stipulato tra team e Federazione alla vigilia del Rally Raid nel deserto dell'Arabia Saudita con il quale ci si impegnava a non esercitare alcun tipo di pressioni sulle decisioni prese dalla direzione di gara nel corso di questa Dakar 2023.

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