Rosberg spiega perché Lewis Hamilton ora non può ritirarsi dalla F1: “È peggio di quello che sembra”

Il mondiale della Formula 1 2025 che doveva essere quello dell'attesa rinascita si è trasformata in un incubo. Il primo anno di Lewis Hamilton in Ferrari si è chiuso senza nemmeno un podio, con tre eliminazioni consecutive in Q1 e un distacco netto dal compagno di squadra Charles Leclerc, più veloce e costante alla guida della SF-25. E, dopo il GP di Abu Dhabi, è tempo di bilanci per il 40enne di Stevenage. Numeri impietosi per un sette volte campione del mondo che, nel 2024, aveva ancora vinto due gare.
Il quadro è peggiorato nel finale di campionato, dove le difficoltà in qualifica, da sempre uno dei punti di forza di Hamilton, sono diventate il simbolo di una crisi tecnica e mentale. Un contesto che ha alimentato le voci su un possibile addio alla Formula 1, anticipate anche dalle parole del britannico ad Abu Dhabi, quando ha ammesso di voler "staccare completamente la spina" dopo un'annata logorante.

Rosberg avverte Hamilton: perché non può ritirarsi ora dalla F1
Eppure, secondo Nico Rosberg, il ritiro non è un'opzione praticabile. L'ex rivale in Mercedes, campione del mondo F1 nel 2016 e oggi opinionista per Sky, ha descritto senza giri di parole il momento vissuto da Hamilton: "È stata una stagione terribile per lui, e non è un modo dignitoso per concludere la sua carriera".
Rosberg va oltre il semplice bilancio sportivo e tocca il nodo centrale: la legacy. "È un vero incubo. Penso che sia ancora peggio per lui personalmente di quanto sembri dall'esterno", ha spiegato, sottolineando come essere battuto dal compagno e faticare per entrare in Q2 stia incrinando l'immagine di uno dei piloti più vincenti di sempre.
Il punto, però, è il futuro immediato. "Ritirarsi ora… non può ritirarsi ora", ha chiarito Rosberg. Lasciare dopo appena una stagione in Ferrari significherebbe abbandonare un progetto appena iniziato e trasformare una scommessa storica in una sconfitta simbolica. "È anche una perdita di prestigio", perché mollare nel momento più difficile non è compatibile con il peso del suo nome.

Il 2026 di Hamilton in Ferrari come unica occasione per difendere l'eredità
Con un contratto in scadenza nel 2026 e un cambio regolamentare alle porte, Hamilton resta davanti a un bivio complesso. Continuare significa esporsi ancora, ma anche avere la possibilità di un reset tecnico che potrebbe rimettere in discussione i valori in pista. Fermarsi ora, invece, lascerebbe un finale sospeso, segnato dalla peggiore stagione della carriera.

Per Rosberg la situazione è chiara: Lewis Hamilton è bloccato, ma l'unica strada percorribile è andare avanti. Non per inseguire l'ennesimo titolo (l'ottavo che gli consentirebbe di staccare Michael Schumacher e diventare il pilota più titolato della storia della Formula 1), ma per difendere ciò che ha costruito. La Ferrari e il 2026 rappresentano l'ultima occasione per evitare che un anno nero diventi l'immagine finale di una carriera leggendaria.