Marc Marquez racconta la festa notturna in Giappone per il titolo MotoGP: “Era il peggior club possibile”

Marc Marquez è tornato sul tetto del mondo. Con il secondo posto nel GP del Giappone dietro Pecco Bagnaia, lo spagnolo ha conquistato il suo nono titolo iridato e il settimo in MotoGP, il primo con la Ducati. Un trionfo che lo porta a eguagliare Valentino Rossi e ad avvicinarsi al record di Giacomo Agostini, ma soprattutto a chiudere un cerchio aperto dal terribile infortunio di Jerez 2020 e dai successivi quattro interventi chirurgici che lo avevano spinto a pensare persino al ritiro.
Per il numero 93 è stato un trionfo "diverso": meno euforia sfrenata, più pace interiore. "Non riuscivo a controllare l'emozione – ha raccontato – oggi sono molto più stabile. Questo titolo mi rende euforico ma anche in pace con me stesso". La sera però, nonostante la stanchezza e gli impegni, non è mancata una festa privata, del tutto improvvisata, per celebrare il titolo.

Il karaoke nel "peggior club" vicino all'aeroporto
Se in pista il 32enne di Cervera ha ritrovato la gloria, fuori ha scelto la via più semplice e spontanea per festeggiare. Niente party esclusivi né locali di lusso: il campione spagnolo ha rivelato di aver celebrato la vittoria in un karaoke vicino all'aeroporto di Tokyo, dato che al mattino sarebbero dovuti ripartire per l'Indonesia dove, già questo weekend, la MotoGP corre di nuovo.
"Abbiamo cantato al karaoke nel peggior club che si possa immaginare. Abbiamo intonato le canzoni tipiche: La camisa negra, We Are the Champions e Despacito" ha raccontato al conduttore Juanma Castaño durante la trasmissione spagnola El Partidazo su Cope. Poi la battuta che ha sorpreso tutti: "È già il quarto titolo che festeggio lì e andiamo sempre allo stesso perché è l'unico vicino all'aeroporto" ha infatti aggiunto il freschissimo nove volte campione del mondo.
Un'abitudine che, a modo suo, è diventata una tradizione. Lo stesso pilota Ducati ha scherzato ricordando anche un brindisi a base di sakè: "Un chupito de sakè, por la mañana resaca" ("Un bicchierino di sakè, la mattina sbornia", ndr).
Marc Marquez, dalla caduta alla rinascita: il nono titolo iridato chiude il cerchio
Il retroscena dei festeggiamenti rende ancora più evidente la portata di questa vittoria. Dopo anni segnati dal dolore e dal buio, Marquez ha ritrovato la leggerezza di un tempo. L'ha fatto con la Ducati, in un campionato dominato con largo anticipo e che mancava dalla sua bacheca dal 2019.
Dietro al karaoke e alle canzoni stonate, c'è la storia di un pilota che ha saputo rialzarsi dopo essere "caduto sottoterra", come lui stesso ha ammesso. E che ora guarda avanti senza pressioni: "L'obiettivo principale è stato raggiunto, ora mi godo il finale di stagione. Se vinco una gara bene, se ne vinco cinque ancora meglio. Non c'è obbligo".

Marc Marquez sa che ogni Mondiale ha un suo peso. Questo, per la lunga attesa e per le cicatrici che porta con sé, è forse il più significativo della sua carriera. Non solo per i numeri, ma per il modo in cui è arrivato. Ed è forse per questo che il festeggiamento più autentico non poteva che avvenire lontano dai riflettori, in un posto improbabile, con gli affetti più cari. Una serata semplice, quasi banale, ma che per lui resterà indimenticabile: il karaoke nel "peggior club possibile" vicino all'aeroporto di Tokyo.